L’Alba di un nuovo Barbera

Personalmente anelo ad una vita semplice, con poche complicazioni, come la maggior parte dell’umanità, ma in realtà non ho mai preso decisioni facili ed i lavori che ho svolto ne sono lo specchio!!! Le mie scelte sono sempre state scomode, difficili e forse per questo più appaganti.
La mia enoteca, ad esempio, è impostata nella ricerca di vini eccelsi, discreti, buoni ma di produttori non troppo conosciuti, di aziende esistenti da generazioni , solide, serie.
Per la mia cantina cercavo dei vini del Piemonte (Nebbiolo, Dolcetto, Barbera), con un ottimo rapporto qualità/prezzo, quando ad una serata di degustazione all’Hotel Marriot, a Milano, Alessio, mio marito, scopre la Cascina Carrà (quando l’ho sposato ho vinto al superenalotto, me ne rendo conto e lo ringrazio ancor oggi per non essere scappato a gambe levate!!!). Io non li ho assaggiati nella stessa serata, ma quando ho visto la sua espressione mi sono fidata ad occhi chiusi.
L’azienda produce Barbera D’Alba Superiore, Dolcetto D’Alba, Nebbiolo D’Alba, Langhe Rosso e Langhe Chardonnay; tutti vini DOC (denominazione d’origine controllata).
Ci eravamo divisi le regioni, per assaggiare i vari vini esposti… qualcuno, nel leggermi, dirà “ma come, con tutto quel ben di Dio vi dividete i vini da degustare!!!!” …. ha ragione ma se stai cercando dei fornitori ed assaggi tutti i vini possibili, dopo qualche bicchiere il palato non capisce più cosa sta assaporando, in secondo luogo abbiamo un fegato a testa e vorremmo conservarlo e, in ultimo, volevamo evitare una figura meschina, del tipo farci avvicinare dalla sicurezza con un “signori, vi prego di smettere di ballare sul tavolo scendete e rivestitevi, per cortesia!!!” .
Bando alle ciance!!!! Parliamo di vino, in questo caso del Barbera D’Alba Superiore DOC e Barbera D’Alba Superiore DOC “Raviola” della Cascina Carrà, la quale, nei suoi 14 ettari trasforma i vini unendo innovazione e tradizione, applicando alcune caratteristiche della biodinamica all’antica sapienza del vignaiolo.
Quando si parla di Barbera del Piemonte, si pensa sempre ad un vino “gnucco”, pesante, ma altrettanto spesso si è radicati in stereotipi di un’altra epoca . Tendiamo a catalogare in un unico pensiero i vini, senza sapere che lo stesso vino cambia a seconda della zona, dell’esposizione, del terreno ed anche della lavorazione di un’azienda rispetto ad un’altra.
La Cascina Carrà produce un Barbera favoloso; chiunque l’abbia acquistato nel mio negozio ne è rimasto soddisfatto e piacevolmente colpito. Questo è un vino schietto, potente,asciutto, austero, il vino da osteria, ma anche da caccia. Ha un colore rubino con riflessi granati, dovuti all’invecchiamento di 24 mesi in vasche d’acciaio, 12 mesi in botti di rovere francese, 14 mesi in botti grandi di rovere di Slavonia e gli ultimi 6 mesi in bottiglia. Il profumo ed il sapore non li puoi separare, perché ti circuiscono in contemporanea regalandoti sensazioni di potenza, astringenza e di polposità!!! Si, di polposità come quando si addenta un frutto pieno, con gusto ed esplode un mix sapori che vanno dai frutti di bosco alla ciliegia (il durone maturo, dolce, ma ancora corposo, duro, croccante).
Il Barbera D’Alba Superiore “Raviola”, poi, è superlativo. Sono viti di Barbera che crescono in questo piccolo appezzamento e come racconta il proprietario della Cascina Carrà, Italo Anselma, le cose belle sono sempre un po’ nascoste ed un tantino scomode da raggiungere; il terreno, caldo e con umidità profonda, concentra nell’uva di questo podere tutta la sua ricchezza, dai profumi fruttati a lievi toni balsamici.
Nel sud del Piemonte, le viti di Barbera trovano la loro zona più vocata, l’acino è ovale, o meglio “ellissoidale”, di media grandezza con buccia pruinosa e di colore blu intensa, con maturazione medio-tardiva; si adatta a climi poco piovosi, ma delicato contro le gelate, quindi la sua raccolta è tra le ultime (prima del Nebbiolo), ma deve essere rapida affinchè il frutto non si rovini.
In altre regioni d’Italia, il Barbera viene abbinato per la preparazione di altri vini, quali Gutturnio, Barbacarlo, Buttafuoco, ma nelle Langhe, suo terroir d’elezione sarebbe blasfemo coprirlo, nasconderlo, perché è qui nella sua purezza che ne si comprende il carattere, non facile per abbinamenti con i cibi , quasi scomodo proprio come le mie scelte di cui parlavo all’inizio.
Personalmente per la mia cantina ho scelto una partita di Barbera, Dolcetto, Nebbiolo e Rosso delle Langhe; il costo va da 7,00 a 22,00 euro.

di Isabella Monguzzi
CASCINA CARRA’
Via Carrà, 96
Loc. San Sebastiano 12065 – MONFORTE D’ALBA (CN)
Tel. 0173/792432
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