La dignità appassionata di un piatto di sussistenza. La ricetta di foglie e patate.

“Benché tutti si professino amanti del verde, l’erba è qualcosa di cui stentiamo ad accorgerci. Certo, in senso generale è un elemento assai visibile, ma cosa vediamo davvero in un prato? Il verde, ovviamente, forse il movimento temporaneo provocato da un refolo di vento: astrazioni. Per noi l’erba è più sfondo che figura, il fondale su cui si stagliano elementi più leggibili del paesaggio, come alberi, animali, case.”
Da: “Il dillemma dell’onnivoro” di Michael Pollan, Edizioni Adelfi.

Tutto vero ahimè! Presi come siamo dal vortice della contemporaneità, abbiamo inesorabilmente smarrito l’antica cultura dei cercatori d’erbe, i quali, una volta giunti in pieno campo, riuscivano velocemente e senza alcun problema, a mettere nel sacco il pranzo e la cena.
Questi uomini portavano via dai prati, con un semplice gesto naturale, quello della raccolta, ingredienti che gli fornivano zuccheri semplici, utili ai fini energetici, oltre ad un’infinita quantità di fibre, sali minerali, quali, calcio, sodio, potassio, ferro, fosforo e iodio, utilissimi per il buon funzionamento dei loro muscoli, delle cellule nervose, del cuore, dello scheletro e per la loro memoria. Inoltre, come confermato da recenti studi, beneficiavano anche delle funzioni antiossidanti e antitumorali procurate dalle stesse erbe. Adesso pensateci bene, conoscete un solo prodotto capace degli stessi benefici? Un prodotto simile, che sia in vendita presso un qualsiasi supermercato della vostra città??? Non credo affatto!
Qualche anno fa, assistendo ad una delle tante lezioni sulle erbe spontanee tenute dallo Chef “Guru” dei Monti Dauni, Peppe Zullo, si rifletteva sul fatto, che in fondo, le erbe selvatiche fossero un prezioso “dono della natura” e che rifiutarle, in quel grande supermercato che è la natura, equivaleva ad un gesto imperdonabile. Le parole dello Chef di Orsara di Puglia (Fg), filtrate dalla sua sensibilità, provenivano direttamente dall’antica e saggia cultura contadina, che proprio sulle erbe spontanee, aveva fondato le solide radici della genuina cucina territoriale.
A questo proposito, occorre qui citare le ricerche effettuate dal Dentista americano, Dott. Weston Price, risalenti agli anni trenta dello scorso secolo, quando Price, fece ancora in tempo, in giro per il mondo, ad analizzare la salute delle popolazioni cosi dette “primitive”, confrontando i risultati ottenuti, con quelle delle popolazioni industrializzate. Le sue ricerche evidenziarono sin da subito, che la salute, sia fisica che dentale, delle popolazioni che consumavano nella loro dieta erbe selvatiche, animali allevati al pascolo e formaggio di capra, era di gran lunga superiore a quella delle popolazioni industrializzate. Chiedetevi ora se questa dieta era molto dissimile da quella dei nostri contadini di un tempo.

Tuttavia, la ricerca delle erbe selvatiche oltre ai contadini, ha da sempre affascinato tutti, anche perchè, detto chiaramente, oltre alla salutare passeggiata, una volta raccolta la verdura, è vostra a costo zero!!!
Su questa linea, anticipando i movimenti giovanili vegetariani ed ambientalisti degli anni sessanta, in particolare quello degli “Hippie”, i famosi “Figli dei fiori”, lo scrittore americano Euell Gibbons, pubblicò il bestseller, “Stalking the wild asparagus”, in buona sintesi, un manuale completo su come sopravvivere in natura, consumando solo erbe selvatiche. Il libro di Gibbons, alla fine, venne divorato da quella generazione, assieme a tutto quello che la natura “donava” nei campi circostanti.

Confesso che rimasi sorpreso anni fa, quando vidi per la prima volta questo libro, mi divertiva l’idea che i miei Nonni, o meglio, i nostri Nonni, con le loro “erbe” fossero stati i precursori, loro malgrado, degli “Hippie”!!!

FOGLIE SELVATICHE E PATATE

Ingredienti per 4 persone:
200 gr di cicorie selvatiche
100 gr di Borragine
150 gr di marascioli (senape selvatica)
200 gr di cardo
200 gr di bieta selvatica
quattro patate medie
1 spicchio di aglio
olio evo qb
peperoncino qb

Dopo aver lavato più volte le verdure, ponetele in acqua bollente tutte insieme per pochi minuti, quando saranno appena tenere, ma, con il gambo ancora croccante, scolatele bene e tenetele da parte. Nella stessa acqua delle verdure fate lessare adesso le patate a pezzi. Una volta cotte, passatele dolcemente in padella, con olio, aglio ed un pizzico di peperoncino. Unite adesso anche le verdure e continuate la cottura, aiutandovi con una forchetta a schiacciare le patate, nel caso lo ritenete opportuno, unite anche un po d’acqua di cottura. Fate cuocere per dieci minuti, salate e servite in tavola, semplicemente.

di Gianni Ferramosca
[slideshow_deploy id=’8259′]

Lascia un commento

Inizia a digitare per vedere i post che stai cercando.