"E’ cucina": non una semplice consumazione di cibo

Pranzare o cenare da “E’ cucina” a Bologna non è una semplice consumazione di cibo, non è “mangiare” nell’accezione classica che attribuiamo a questo verbo.

Nel locale di Cesare Marretti (detto Cece) si nutrono il corpo, la mente e tutti i cinque sensi.

     Il locale è stravagante, colorato, eclettico, particolare, originale, simpatico, accattivante e accogliente come il suo chef; che si tratta di un ristorante che si distingue dagli altri, lo si percepisce già dall’atrio che è un salotto a tutti gli effetti, che si apre sul vano successivo che, tra un biliardino enorme e la bicicletta di Cece,  ospita la scaffalatura dove sono esposte casse di verdura e frutta coloratissime, rigorosamente di stagione, che vengono utilizzate per la preparazione delle vivande.

Ingresso Bagno donne

     Dal soffitto penzolano biciclette, le pareti sono ricoperte da piatti e tazze bianche e nella parte bassa dei muri sono disegnati murales erotici; ma l’eccentricità artistica, oltre che culinaria, di Cece non lascia nulla al caso e nessuna scelta è definitiva. Aspettatevi quindi  di trovare un arredamento diverso, ma ugualmente unico e sorprendente.

In ogni caso sedersi nel locale di Cece è l’inizio di una gradevole e irripetibile avventura

     La circostanza che non ci sia un menù da leggere, ma siano i cortesi, simpatici, affabili e giovani a raccontare di volta in volta cosa gli ingredienti disponibili in quel momento hanno suggerito all’estro e alla creatività dello chef, consente al cliente di apprezzare e godere di tutti i particolari che lo circondano: dall’oggettistica utilizzata per l’apparecchiatura e per servire i cibi, al pane rigorosamente fatto da lui di diverse fogge e tipologie, alla particolarità degli arredi o ai colori delle vivande servite.

     Il personale è premuroso e cordiale e, malgrado il locale sia sempre stracolmo, dedica attenzione a ciascuno e si informa subito su eventuali allergie o intolleranze e sulle preferenze verso il cibo crudo o cotto.

Da  “E’ cucina” non si mangia mai la stessa pietanza

     Sono gli ingredienti migliori in quel momento a dettare la produzione della cucina; creazioni sempre attente agli abbinamenti (mai carboidrati alla sera) e combinati con frutta e verdura.

Zuppa di zucca con filetti di ombrina

Zuppa di zucca con filetti di ombrina

     Gli accostamenti sono sempre indovinati e gli abbinamenti, sorprendenti e sfiziosi, gradevoli alla vista e decisamente appetitosi. Ho potuto gustare una insolita zuppa di zucca con filetti di ombrina il cui gusto eccellente non posso che definire “vellutatoso” per cercare di rendere al meglio la sensazione di morbidezza e levigatezza della zuppa unita alla delicatezza e raffinatezza dell’ombrina.

     A seguire mi  sono fatta catturare dall’“Arcimboldo”: un gustosissimo mix di verdure calde e fredde e qualche pezzo di melone arricchite da una mozzarella di bufala che si è davvero sciolta in bocca.

     Per finire una fantastica e davvero terapeutica spuma di cioccolato bianco con bignè… non ci sono parole!

     Per concludere: se siete a Bologna non potete esimervi dal salutare Cece o a pranzo (prezzi da 10 a 15 € con calice di vino) o a cena ( prezzi da 25 a 40€). C’è sempre una proposta vegetariana e, alla sera, la possibilità di scegliere un menù di carne, pesce o vegetariano di tre portate più i dolci con facoltà di fermarsi alla prima o alla seconda pietanza.

     Cibo di grande qualità e livello a costi contenuti; attenzione agli sprechi e alla alimentazione sana e bilanciata; ambiente famigliare e accogliente. Insomma come si fa a non andare a conoscere Cece o in coppia o con amici o, perché no, anche soli e apprezzare anche la magica “follia” che gli traspare dallo sguardo quando lo si incrocia mentre spadella o impiatta in cucina?

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