Asti a settembre, quando la città diventa capitale del gusto e del vino
Ogni anno, con l’arrivo di settembre, Asti si veste a festa e accoglie due manifestazioni che sono diventate simbolo della città e del Piemonte intero: il Festival delle Sagre Astigiane e la Douja d’Or.
Non si tratta solo di eventi, ma di veri rituali collettivi che raccontano il legame profondo tra la cultura contadina, il vino e la convivialità.
Il Festival delle Sagre, un museo del gusto a cielo aperto
Nato nel 1974, il Festival delle Sagre è oggi considerato la più grande rassegna enogastronomica italiana dedicata alle cucine popolari.
Ogni seconda domenica di settembre, e già dal sabato sera, Piazza Campo del Palio si trasforma in un enorme villaggio rurale.
Le oltre 40 Pro Loco della provincia portano in città i loro piatti tipici, ricette di famiglia che rischiavano di andare perdute e che qui ritrovano nuova vita.
La serata del sabato è fatta di luci, profumi e risate, mentre la domenica mattina è il momento della sfilata storica: centinaia di figuranti in abiti d’epoca, carri agricoli, animali da cortile e vecchi attrezzi di lavoro ricreano le atmosfere di un Piemonte contadino che tra Ottocento e Novecento viveva di vigne, campi e feste patronali.
È un tuffo nel passato, quasi un manuale di storia vivente.

Il ristorante a cielo aperto
Ma il cuore pulsante della manifestazione è la tavola: un ristorante a cielo aperto dove si possono assaggiare piatti iconici come la polenta con spezzatino, gli agnolotti d’asino, i tajarin, il bollito con bagnetto verde, le alborelle fritte e il bunèt.
Ogni ricetta è preparata con prodotti locali, valorizzando la filiera corta e l’artigianato gastronomico.
Quest’anno anche la Sicilia è stata protagonista, con la Pro Loco di Milena (Caltanissetta) ospite speciale per celebrare vent’anni di gemellaggio con Asti.
La grande novità di questa edizione è stata la Cantina delle Sagre, uno spazio unico dedicato ai vini del territorio.
Qui il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato ha proposto una selezione delle principali Doc e Docg locali, con calici riutilizzabili e attenzione alla sostenibilità.
“È un modo per scoprire, in un solo luogo, la ricchezza del nostro patrimonio enologico”, ha sottolineato Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio.
La Douja d’Or, il salotto del vino piemontese
A pochi passi, in Piazza San Secondo, prende vita la Douja d’Or, la storica manifestazione dedicata al vino, nata nel 1967 grazie a un gruppo di appassionati astigiani che volevano celebrare l’eccellenza enologica piemontese. Da allora, la Douja è diventata un evento nazionale, capace di attrarre ogni anno migliaia di visitatori.

Il nome stesso è evocativo: la “douja” è la brocca di terracotta che un tempo veniva usata per conservare e servire il vino nelle osterie, mentre Gianduja, la maschera popolare piemontese, ne è il simbolo festoso.
Per dieci giorni Asti diventa una capitale del vino: degustazioni guidate, masterclass, incontri con produttori e premi alle migliori etichette – il celebre Oscar della Douja – creano un percorso di scoperta che unisce appassionati, professionisti e curiosi. Se al Festival delle Sagre si vive l’immediatezza della cucina popolare, qui il ritmo è diverso: ci si siede, si riflette, si confrontano i calici, cercando negli aromi e nei tannini l’identità di un territorio.
Due anime, un’unica identità
Quest’anno al Villaggio Gastronomico sono stati serviti oltre 140.000 piatti dalle Pro Loco e stappate 6.000 bottiglie dai sommelier dell’AIS alla Cantina, segnale concreto di un successo che ha coinvolto l’intera città.
“Il Festival delle Sagre si conferma uno degli appuntamenti più identitari e partecipati della nostra città. – ha dichiarato il Sindaco di Asti Maurizio Rasero – È una manifestazione che racconta il legame profondo tra la città e il suo territorio, portando in piazza tradizioni, cultura e sapori che ci rappresentano ovunque.”

A lui ha fatto eco Vitaliano Macario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: “Grazie alla Cantina il vino è entrato a pieno titolo tra i protagonisti della manifestazione. Vedere tanti giovani girare per le vie di Asti con il calice nella tasca, sentirli curiosi, attenti e interessati al mondo del vino, è un risultato che riempie d’orgoglio tutto il nostro comparto e le nostre aziende.”
Il Festival delle Sagre e la Douja d’Or non sono in concorrenza, ma due facce della stessa medaglia. Il primo ti porta nelle cucine delle cascine e nelle atmosfere di una volta, la seconda ti guida verso combinazioni raffinate e vini di respiro nazionale e internazionale.
Insieme, raccontano il doppio volto dell’Astigiano: radicato nelle tradizioni contadine, ma capace di proiettarsi verso il futuro con vini di qualità e iniziative culturali che valorizzano il territorio.

Per chi ama il vino e il buon cibo, settembre ad Asti è un appuntamento da segnare in agenda: un viaggio che parte dal piatto più rustico e arriva al calice più elegante, celebrando la convivialità come valore condiviso.
Photo Credits: Maybepress, La Stampa, Doujador.it, VoceDiAsti.it


