Barolo Moscone 2007. Un vino fedele.

Parliamoci chiaro: tutti noi abbiamo un parente che non si intende di vino …. Il mio è una sorella, piena di tante altre doti, ma lei sta al vino, come io sto alla matematica (fidatevi, riesco a “svampare” le menti più quadrate!!!)

Il fatto eclatante è che a lei regalano vini eccelsi; sono andata a trovarla a casa sua una domenica, dopo aver chiuso il negozio a mezzogiorno, per mangiare un boccone insieme e a tavola Silvia mi aveva aperto una bottiglia di Barolo dell’Azienda Moscone di Monforte d’Alba, anno 2007!!!!

E’ vero che era un po’ che non ci si vedeva e c’era la gioia dell’evento ed  è vero che l’ho apprezzato, però …. un Barolo!!!! Mia sorella mi vuol davvero bene. E’ sicuro!

 Il bicchiere era azzeccato, giusto per  far respirare questo vino austero ed elegante, potente e di carattere, ingentilito dall’affinamento in botti di rovere per 24 mesi. Il colore era rosso granato e al palato sprigionava tutta la sua forte personalità, tutta la sua corposità; ecco, giusto, non ti sembra di berlo ma di “mangiarlo” (lasciatemi un po’ di licenza poetica, per cortesia).

I fratelli Moscone proseguono la tradizione di famiglia iniziata nel 1877 trasformando le uve dei 18 ettari che coltivano in Langa, cinque dei quali collocati nella cru Bussia (area di eccellenza del barolo).  La migliore espressione della cantina la si raggiunge nei Sorì, frutto di una grande competenza sia in cantina che in vigneto e di un territorio come quello di Monforte d’Alba particolarmente vocato e beneficiato di un’esposizione ideale per le uve Nebbiolo.

All’inizio questo vitigno viene collocato vicino a Torino (si parla della seconda metà del 1200), si trasferisce poi nell’astigiano e successivamente nel cuneese. La sua eleganza colpisce e affascina grandi personaggi, poeti, musicisti e nobili, che ne hanno raccontato ogni sfumatura. Non posso aggiungere niente di nuovo, se non le mie sensazioni.

Il Barolo è il prodotto del Nebbiolo, nella qualità di Michet, Lampia e Rosè, cresciuto in un angolo delle Langhe piemontesi, un pugno di comuni intorno ad Alba. Hanno tentato di esportarlo, ma questo è un vitigno saldamente ancorato e radicato nel suo terreno, che non cede la sua grazia ad altri, ha “sposato”  il suo terreno e gli ha giurato fedeltà ad oltranza.

Il nome deriva da Nibiol, per la caratteristica degli acini di essere ricoperti da “pruina” sulla buccia matura, come fosse ricoperta da nebbia; altri sostengono  che sia stato chiamato così, perché è un uva con una maturazione tardiva, quando compare la nebbia. La stranezza è nel fatto che la prima vite a germogliare e l’ultima a completare la sua maturazione; col suo colore violaceo ti fa capire che si gode ogni istante di vita che la percorre, poi gli sbalzi termici, la forte luce estiva e la notte semi autunnale ne forgiano il carattere.

Quando lo si beve ti ritrovi al cospetto di un vino nobile ma accessibile, asciutto ma corposo, con un profumo di fiori di bosco, tabacco, cuoio e spezie … io da profana ho riconosciuto la prima e l’ultima di queste indicazioni!!! Provatelo anche voi e ditemi se siete più affinati di me.

F.lli Moscone s.c.a.
Località Sant’Anna 9, Frazione Roddoli 12065 Monforte d’Alba (CN) – ITALIA
Tel. + 39.0173.78458 – Fax. + 39.0173.789281
www.cantinamoscone.com

di Isabella Monguzzi

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