Basta padelle: ora si cuoce nei barattoli! Tutto sulla vasocottura.

Il forno a microonde in Italia è sottovalutato. Ci scaldiamo il latte, ci scongeliamo i cibi ma raramente finisce al centro delle nostre cucine.

Ora però le cose stanno cambiando perché le microonde emesse da questi forni sono il sistema ideale per la cottura in vaso casalinga, nuovo trend che corre sui social. Una cheesecake, dolce o salata, un piatto di lasagne alla bolognese, un pollo alle olive, una parmigiana di melanzane, un budino al cioccolato? Interi menù finiscono nei barattoli che sono anche utili per gustare manicaretti durante le pause pranzo fuori casa. Seguono il trend gli Chef stellati che propongono alcune pietanze in vaso e le pasticcerie della penisola. I dolci in barattolo vanno per la maggiore ed è possibile portarsi a casa dai babà nel vaso (napoletani doc) ai tiramisù preparati nella propria pasticceria preferita. Il fenomeno è fra i topic in cucina, spiegato con video tutorial e rafforzato da chef rinomati che lo pubblicizzano, come il popolare Antonino Cannavacciuolo e le sue ricette di ‘vasocottura’. Il forno a microonde è l’elemento base per creare dei manicaretti cotti nei barattoli ma il metodo sfrutta anche il forno classico (nella versione ventilata) e la cottura a bagnomaria.


I social fanno da cassa di risonanza e, fra i guru del metodo più rinomati al momento, c’è Rosella Errante, food blogger e autrice del nuovo libro ‘Vaso cottura facile’ (Gribaudo editore). Ritenuta fra le più esperte, con oltre 60.000 adepti che la seguono sui social, coordina anche un ‘gruppo di aiuto’ su Facebook per permettere ai suoi adetpi di seguire con precisione il metodo, cucinare manicaretti senza fare errori. A lei si rivolgono migliaia di followers colti da dubbi mentre preparano lasagne, ragù, patate, zuppe di legumi, melanzane alla parmigiana e poi una lunga serie di dolci, tutti cotti rigorosamente nel vetro dei barattoli che una volta si usavano per conservare mentre oggi si portano in tavola al posto dei piatti. “Vasi e vasetti sono anche la modalità ideale, – spiega Errante – per consumare i pasti fuori casa e per le pause pranzo in ufficio perché monoporzione, con i menù già cotti e ben conditi. Sono pratici da trasportare perché hanno il coperchio e si possono anche riscaldare nuovamente al momento ”. La cottura in vaso prevede molte istruzioni e precauzioni importanti che vanno dalla scelta del barattolo ideale e adatto per essere cotto con le microonde o nel forno classico (senza scoppiare, fare scintille o squagliarsi) ai tempi di cottura dei vari ingredienti che compongono una pietanza.
“Ci sono varie tipologie di barattoli, – spiega Errante nel volume. – Io ho testato i Weck, i Bormioli della linea Fido, i Korken dell’Ikea, i Le Parfait con tappo a gancio e i Kilner. Alcuni sono l’ideale per certe ricette e non per altre. Quelli con guarnizioni sottili vanno bene per i dolci e le cotture brevi. Quelli con tappo a gancio e guarnizioni spesse vanno bene per fare spezzatini, alimenti brodosi e ragù”. Non mancano le precauzioni sui tempi di cottura (diversi per tipologia di cibo e menù) e di attesa prima di aprire i vasetti bollenti. Importanti le istruzioni per la scelta e la manutenzione dei vasi di vetro, guarnizioni e ganci di acciaio. Anche il proprio forno a microonde va sottoposto alla ‘prova di potenza’ prima di essere promosso a forno ideale per la nuova ‘vasocottura’.

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Il metodo si ispira alle conserve che preparavano le nostre nonne che facevano bollire i vasetti di pomodoro e viene usato da oltre venti anni da diversi chef nel mondo della ristorazione con l’uso dei roner per la cottura a bagnomaria, campane per il sottovuoto e altre attrezzature professionali. E’ invece nuovo l’uso delle microonde casalingo. A chi si è ispirata la food blogger? “Allo chef Luca Montersino che nel 2014 vidi preparare una zuppa di pesce in vasocottura, – precisa Errante . – La preparò in un vasetto Weck, che chiuse con due ganci creando il sottovuoto con un macchinario professionale e lo fece cuocere per 4 minuti nel microonde. Alla fine sfornò, aprì il vasetto e presento la zuppa. Rimasi folgorata!”.

Fonte: Ansa.it

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