Basta! Riprendiamoci il gusto!

Non siamo più capaci di gustare.
Il cibo è terribilmente difficile da decifrare.
Quello vero, intendo!
Abbiamo le papille inerti, indolenti.
Incapaci di tradurre le caratteristiche organolettiche degli alimenti di cui si parla in questo magnifico blog.

Ma le papille sono portatrici di emozioni.
Sono importanti.
Sono indispensabili.
Sono l’avamposto del piacere alimentare.
Sono le sentinelle del cavo orale.
Quelle che ci hanno preservato come specie onnivora.
Che ci hanno fatto capire, nei millenni, cosa mangiare e cosa evitare.
Perciò è d’obbligo la loro manutenzione.
Sì, ma come?

Allenandole quotidianamente con cibi veri e diversi.
È come se fossero degli atleti.
Un atleta che si rispetti non può permettersi di abbandonarsi alla sedentarietà, all’apatia.
Non può cercare scorciatoie per tendere all’eccellenza.
Tantomeno, ricorrere ad artifizi per raggiungere i risultati.

Bella descrizione, ma per le papille non abbiamo tempo.
Occorrono cibi raffinati e stra-saporiti per emozionare.
Senza sforzi neuromuscolari.
Non serve masticare.
Non serve insalivare.
Non serve percepire.
Non serve PENSARE, soprattutto!!

Bastano materie prime di bassa lega, senza blasone, raffinate, combinate sapientemente con cospicue quantità di sale -sotto varia foggia- di abbondanti zuccheri nascosti dietro identità diverse, di “grassi vegetali” che fanno pensare alla salubrità.
Poche storie.

E il piacere?
Quello è garantito.
In fretta, per giunta.

di Domenico Tiso

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