Braulio celebra le sue radici con il restauro di Capanna Dosdè
Capanna Dosdè, un autentico gioiello in alta quota, a 2824 metri nel cuore della Val Viola, è ora aperto, grazie a un progetto straordinario a beneficio della comunità valtellinese.
Questa realizzazione unica è stata possibile grazie alla collaborazione eccezionale tra Braulio e il CAI di Bormio. L’obiettivo? Salvaguardare l’autenticità e la storia di questo rifugio, preservando la bellezza originale della Capanna Dosdè e il profondo legame con la natura circostante.
Il celebre amaro Braulio, l’amaro invecchiato in botte e custode dei profumi e dei sapori della Valtellina, annuncia la riapertura di Capanna Dosdè, un’icona amata dagli appassionati della montagna da oltre 130 anni. Questo restauro è un atto di amore verso il territorio di origine di Braulio. Capanna Dosdè, situata a 2824 metri nell’incantevole Val Viola, è sempre stata un punto di riferimento per escursionisti e alpinisti. Con il passare del tempo naturalmente ha richiesto attenzione e cura per preservarne il suo valore storico.
In collaborazione con il CAI di Bormio, Braulio ha condotto un restauro durato oltre un anno, donando nuova vita a questa struttura storica
Ristrutturata nel 1955 e nel 1982 dal CAI di Bormio, Capanna Dosdè è finalmente un bivacco aperto e pienamente funzionante: un campo notturno, in alta quota, che offre una struttura non sorvegliata, utilizzata da alpinisti ed escursionisti come rifugio e pernottamento.
Questa iniziativa rientra in un percorso di valorizzazione del territorio intrapreso da Braulio, che include il restauro di Casa Braulio e delle sue cantine a Bormio. Il restauro di Capanna Dosdè è un omaggio alle radici e alla comunità della Valtellina, dimostrando l’impegno di Braulio nel condividere e preservare il patrimonio locale.
Il restauro non si è limitato alla struttura, ma ha coinvolto anche il sentiero per raggiungere la Capanna. Il percorso è ora più sicuro e accessibile, permettendo anche di raggiungere la Capanna in bicicletta e offrendo informazioni interattive lungo il tragitto. Matteo Schena, Presidente del CAI Bormio, sottolinea l’importanza di preservare il patrimonio montano e rendere la montagna un’esperienza accessibile a tutti.
Questo restauro celebra la connessione profonda tra Braulio e la Valtellina e rafforza l’identità dell’amaro come custode dei sapori e delle tradizioni locali.