Cachi: frutto perfetto contro l’influenza

In questo periodo ancora assaporare gli ultimi cachi o caki di stagione.

Frutto dolce di colore arancione, il cachi proviene dalla pianta diòspiro, originaria della Cina, ma ormai diffusa anche in Italia.

Come tutti i vegetali di colore arancione, i cachi sono ricchi di betacarotene, prezioso antiossidante che accresce il numero di cellule in grado di combattere le infezioni, protegge gli occhi e la pelle dagli effetti nocivi di raggi solari e agenti inquinanti.

Inoltre, questo frutto delizioso sostiene l’azione dei linfociti T e contribuisce all’eliminazione dei radicali liberi, favorendo i processi di depurazione dell’organismo.

È efficace anche come disintossicante perché rallenta l’assorbimento e il metabolismo dell’alcool.

La merenda per tutta la famiglia

Tutta la famiglia beneficia dei cachi, così anche i bambini e chi ha bisogno di un gran quantitativo d’energia per affrontare la giornata come gli studenti universitari, grazie alla ricca presenza di zuccheri semplici, potassio a effetto diuretico, fosforo, vitamine K e B3.

Budino di cachi contro l’influenza stagionale

Io li consiglio anche come ricostituente naturale dopo l’influenza stagionale in quanto ricchi di vitamine: un cachi può contenere fino all’80% della dose raccomandata giornaliera di vitamina C.

Se l’influenza ti colpisce recupera subito le energie e la vitalità: preparati un budino cremoso con un cachi maturo e qualche frutto più astringente, come la fragola o i frutti di bosco. Ammorbidisci con latte di mandorla e una spruzzata di succo di mandarino.

Calorico ma perfetto per la linea

Molti evitano il cachi per la sua carica di calorie: circa 65 cal per 100 grammi. Infatti, un tempo veniva consumato insieme al pane per riempire subito la pancia vuota dopo le fatiche con la sua carica di zuccheri solubili.

Io invece, lo consiglio ai miei pazienti a dieta grazie alle fibre che stimolano il senso di sazietà e favoriscono la regolarità intestinale.

Consumali quindi, con moderazione: 2 o 3 cachi a settimana possono essere consumati da soli, lontano dal pasto, senza avere paura della bilancia!

Gustali in una coppetta, tagliando a metà il frutto e scavando la polpa morbida con un cucchiaino. Per assorbire il beneficio della fibra, quasi il doppio di quella della mela, consuma anche la buccia, ma solo se il frutto è bio!

Gli abbinamenti giusti per il cachi

Il cachi è ricco di zuccheri semplici, quindi è il frutto ideale per la colazione in un porridge d’avena tiepido, con una spolverata di mandorle e un cucchiaio di cannella.

Se invece vuoi sfruttarne l’azione benefica sulla funzionalità epatica e digestiva, abbinalo anche ai vegetali amari. Prepara un’insalata sfiziosa di contorno con fette sottili di cachi, radicchio, songino, finocchio, olio evo, aceto balsamico ed una spolverata di noci.

Il trucco per accelerare la maturazione?

Lo suggerisce la più antica tradizione contadina: mettili in un cesto, insieme alle mele, che rilasciano etilene e fanno maturare più in fretta il cachi.

Mille varietà di cachi

Da quando è stato importato in Europa nel 1766, il cachi è stato coltivato ovunque in Italia. Oggi la maggior parte dei cachi in vendita nei nostri mercati proviene dalle campagne di Caserta, di Salerno o dalle pendici del Vesuvio.

Le varietà diffuse in Italia sono:

  • Vaniglia della Campania: uno dei più conosciuti e consumati, a differenza del cachi classico, il frutto non ha quella forte componente tannica e astringente, è dolce, sodo e senza semi e non richiede la classica procedura di ammezzimento in cantina.
  • Fuyu o Kaki mela: forma un po’ appiattita, si mangiano quando sono ancora duri e si tagliano con il coltello come le mele.
  • Kawabata, dalla forma irregolare ma perfetto per essere tagliato a fette ed essiccato.
  • La famosa varietà siciliana di Misilmeri a Palermo, dolce e aromatica, esportata in tutto il mondo.
  • Loto di Romagna: polpa dura, colore giallo-arancio, diventa molto cremoso giunto a maturazione.

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