Come leggere le etichette alimentari – parte II

Acquistare alimenti in maniera consapevole vuol dire investire sulla propria salute.

Esistono degli alimenti molto consumati che hanno etichette poco “comprensibili” ai più, mi riferisco agli insaccati, al pesce e al latte fermentato.

INSACCATI

Quando si parla di insaccati, soprattutto quelli in busta, è molto difficile evitare i conservanti aggiunti (nitriti e nitrati).

Solo il prosciutto crudo Dop non li contiene, come il San Daniele e quello di Parma.

Occhio a…

  • NITRITI E NITRATI. Nello stomaco i nitriti si trasformano in acido nitroso (una sostanza che dà origine alle nitrosammine cancerogene), ossidano l’emoglobina e riducono l’apporto di ossigeno ai tessuti, influendo negativamente sulle funzioni respiratorie. I nitrati, invece, si trasformano col tempo in nitriti. Li puoi trovare sull’etichetta con i seguenti codici E249, E250, E251 e E252.
  • GLUTAMMATO MONOSODICO. Un additivo con un considerevole quantitativo di sodio che dà gusto al prodotto. Lo trovi con la sigla E621.
  • DESTROSIO. Si usa nel prosciutto cotto assieme al saccarosio e al lattosio, zuccheri aggiunti per bloccare lo sviluppo dei batteri nocivi.
  • POLIFOSFATI. Sono addensanti poco usati dalle aziende perché compromettono l’assorbimento di calcio nei bambini. Sono indicati come E450.
  • DIFFIDA DELLE IMITAZIONI. Spesso si acquistano salumi affettati simili al prosciutto, ma che in realtà non lo sono. Leggi bene e evita quei prodotti che hanno, ad esempio, la scritta “coscia di suino stagionata” al posto di “prosciutto”.

Il mio consiglio: evita l’accumulo e leggi sempre la provenienza del prodotto. Scegli prodotti italiani che hanno standard di qualità più elevati rispetto alla media europea.

PESCE

Quando vai al bancone del pesce tieni a mente queste 4 regole:

  1. Metti nel tuo carrello solo il pesce fresco locale e le specie che non sono a rischio di estinzione.
  2. Guarda la misura dei pesci! I pesci dovrebbero essere di una grandezza elevata, questo come garanzia del fatto che abbiano avuto modo e tempo per riprodursi.
  3. Segui la stagionalità del pesce come garanzia di freschezza e qualità.
  4. Occhio all’etichetta! Le norme vigenti, infatti, prevedono che per la vendita al dettaglio di pesce fresco l’etichettatura riporti le seguenti indicazioni: la denominazione commerciale della specie ed il suo nome scientifico, il metodo di produzione, l’attrezzo di cattura, la zona di cattura e l’eventuale presenza di additivi.

LATTE FERMENTATO

Il latte fermentato si differenzia dagli yogurt perché ha un numero maggiore di fermenti (nello yogurt ne sono presenti solo due). Nell’etichetta quindi deve essere scritto esplicitamente “latte fermentato”. Preferisci quelli al naturale senza additivi e senza zuccheri.

Stai attenta/o a…

  • CREMA DI LATTE conosciuta comunemente come panna e molto grassa;
  • CONSERVANTI;
  • COLORANTI, di solito, sono usati per rendere il latte fermentato più appetibile;
  • ZUCCHERI AGGIUNTI. Il latte ha già il suo zucchero, il lattosio. Quando nell’etichetta sono indicati gli zuccheri aggiunti, il prodotto è di scarsa qualità;
  • DOLCIFICANTI sono usati per dare dolcezza. Vanno evitati soprattutto i dolcificanti artificiali come ciclamato e aspartame perché dannosi alla salute;
  • AROMI. Quando mangiamo un latte fermentato al gusto di pesca o di fragola bisogna sempre leggere sull’etichetta la dicitura relativa agli aromi. Gli “aromi naturali” indicano la presenza di estratti veri di frutta, al contrario gli “aromi” (e basta!) sono sostanze chimiche da evitare.

Il mio consiglio: acquista solo il latte fermentato bianco con la dicitura “favorisce l’equilibrio della flora intestinale” nell’etichetta.

Il latte fermentato può essere consumato anche dai soggetti intolleranti al lattosio.

Per maggiori informazioni visita il mio blog (QUI) e la mia pagina facebook (QUI).

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