Confagricoltura Bologna: “Più ricerca nella meccanizzazione”
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Confagricoltura Bologna: “Più ricerca nella meccanizzazione”
La meccanizzazione agricola sta giocando un ruolo sempre più cruciale nel settore dell’agricoltura biologica, un comparto in continua espansione che necessita di strumenti e tecnologie avanzate per garantire efficienza, sostenibilità e competitività.
È questo il messaggio lanciato questa mattina al seminario “Meccanizzazione nel biologico”, organizzato da Confagricoltura Bologna e Confagri Bio all’interno di EIMA (Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio), la manifestazione ospitata in questi giorni nei padiglioni fieristici bolognesi.
“L’importanza della ricerca nella meccanizzazione per trovare soluzioni sempre più efficaci non si limita alla mera efficienza produttiva, ma coinvolge una visione di agricoltura più moderna e sostenibile” ha dichiarato Marco Caliceti, vicepresidente di Confagricoltura Bologna, che ha moderato l’evento.
“Oggi, le aziende biologiche hanno bisogno di strumenti che le supportino nell’ottimizzazione dei processi, affinché alla sostenibilità ambientale accompagnino sempre di più anche quella economica. La meccanizzazione, da questo punto di vista, può ridurre notevolmente l’impatto sull’ecosistema, se utilizzato in modo corretto, contribuendo a una produzione biologica più sostenibile, e nello stesso tempo rispondere alla crescente domanda dei consumatori. Si tratta di una strategia fondamentale per affrontare le sfide del futuro”.
Paolo Parisini, presidente di Confagri Bio, ha illustrato la situazione dell’agricoltura biologica in Italia evidenziando come i numeri “rispetto al 2022 siano in crescita: +4,5% di superficie agricola, che porta le coltivazioni a 2.460.000 ettari, pari al 19.8% del totale.
Sono dati importanti che permettono il mantenimento delle produzioni tipiche e locali, promuovono la biodiversità e consentono la conservazione e la valorizzazione delle specie animali e vegetali di pregio senza l’utilizzo della chimica.
Il lavoro da svolgere è comunque ancora tanto: serve una continua ricerca per migliorare le coltivazioni, una maggiore uniformità di normative a livello nazionale per aiutare gli agricoltori nell’attività quotidiana così come una burocrazia più rapida. Oltre a questi punti è altresì fondamentale che arrivi un maggior sostegno economico per consentire una programmazione a lungo tempo e una promozione del biologico sempre più elevata”.
A raccontare la propria esperienza sul campo con la meccanizzazione è stato invece Luciano Bortolan, socio di Confagricoltura Bologna e titolare di un’azienda di 200 ettari di cui circa 40 di bietola nella zona di Malalbergo. “Siamo soliti testare gli strumenti e i macchinari di ultima generazione per un’agricoltura di precisione, che in molti casi va oltre addirittura il 4.0. Tra questi mi riferisco ad esempio al Climate Field View di Bayer, una piattaforma per l’agricoltura di precisione che permette di aumentare la produttività dei campi ed eliminare gli sprechi informando l’agricoltore sullo stato vegetativo dei campi raccolti e consigliando le procedure da svolgere. Durante un viaggio negli USA ho avuto modo di vedere da vicino macchinari ancor più tecnologici che rappresentano il futuro, visto il supporto che possono dare agli agricoltori. È assolutamente necessario procedere verso questa direzione”