Consigli, Posologia e… modalità d’uso della Birra.

La birra è un prodotto vivo,  è come tale va trattato!
Mi riferisco in particolare alle birre artigianali. La cosa importante è conoscerle per berle come vanno bevute. Bere la birra, quella buona, è un’esperienza che mi affascina sempre di più!

Si parla ormai spesso di birra cruda, si vedono bicchieri con forme diverse, a volte si vede la schiuma e a volte no. Siamo sicuri che sia tutto chiaro? Io proprio no, e siccome sono donna curiosa e voglio capire, a suon di chiedere a destra e a sinistra agli esperti conoscitori e ai produttori di turno, due idee me le son fatte.

Mi raccomando, premetto per chi legge che scrive la donna appassionata, che si fa l’esperienza sul campo, che parla con chi  produce, e con chi per passione ama bere le cose buone e ben fatte.

Dunque, per birra cruda si intende una birra non pastorizzata ricca di vitamine, di antiossidanti, e di lieviti “vivi”. La pastorizzazione è un trattamento termico sterilizzante condotto a 60 °C per circa 20 minuti.  L’industria lo impiega per eliminare dalla birra ogni microrganismo in modo da allungarne la durata di conservazione, ma limitandone la personalità del gusto.

Ogni birra ha il suo bicchiere, così dicono gli esperti. Una cosa è certa, non bevete dalla bottiglia, perché, oltre a limitare la completezza della degustazione, ingerirete molta anidride carbonica, avete presente la pancia gonfia, ecco spiegato il perché. 😉
Comunque sia, i bicchieri ad apertura stretta sono per quelle birre che devono preservare in profumi delicati, mentre i bicchieri più ampi, sono per quelle birre che devono ossidarsi leggermente.

Passiamo ora alla schiuma, uso un semplice aggettivo: indispensabile!
Perché? Perché la schiuma serve alla birra per proteggersi dall’ossidazione, causa dell’alterazione dei suoi profumi.
Gli esperti dicono che una birra buona e servita bene, deve avere almeno due dita di schiuma.
L’unica eccezione è per la tipologia delle “Ali Inglesi” che per tradizione ne prevedono pochissima. E qui mi fermo un attimo per fare una precisazione su birra e dieta.
La birra non fa ingrassare! Certo, a meno che ne fate un consumo eccessivo come avviene nei paesi del nord. Un bicchiere di birra di  200cc apporta 68 kcal, le stesse di qualsiasi altra bevanda a base di frutta, o di un drink. Parola dell’amico Prof. Nicola Sorrentino, specialista in Scienza dell’Alimentazione.

Altro mito da sfatare è quello tra il grado alcolico e il colore delle birra, che sia essa chiara o scura. I produttori mi hanno spiegato che questo fattore viene influenzato dalla quantità di malto utilizzato per produrla.

Voglio sottolineare infine un ultimo fattore che ritengo fondamentale: “L’importanza di saper servire la birra”!
Quanti predisposti a farlo lo sanno fare veramente !?
Ahimè, temo pochi! Una birra servita male, ad una temperatura sbagliata, in un bicchiere non adatto, o versata senza schiuma perde di vero significato.

Una cosa importante che molti non sanno, è che il bicchiere deve essere sempre ben pulito, ma non lavato con l’utilizzo del brillantante.
Questo prodotto infatti non permette la formazione della schiuma. Inoltre, prima del suo utilizzo il bicchiere va sempre sciacquato.

Direte: “Cinzia ma che esagerata che sei!”  Vi rispondo che in primis non lo dico io, ma gli esperti, e in secondo ruolo se volete bervi una birra buona e ben servita pretendete quanto sopra.

Di corsi di degustazione per gli addetti ce ne sono eccome, vengono organizzati da Union Birrai, Associazione Degustatori Birra, Università della Birra e da molte altre associazioni.

Quindi, perché non pretendere una figura ben formata, un Sommelier della Birra, intendo quella buona! 😉

di Cinzia Tosini
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