Frutta secca made in Campania, più tutela con l’etichetta trasparente
- redazione
- Ti potrebbe interessare Foodnews ed eventi, News
Frutta secca made in Campania, più tutela con l’etichetta trasparente
Cresce la tutela per noci, nocciole e mandorle prodotte in Campania.
La Coldiretti rende noto che con l’arrivo del nuovo anno è entrato in vigore il regolamento dell’Unione Europea che rende obbligatoria l’indicazione in etichetta dell’origine di tutte le varietà di frutta secca sgusciata o essiccata, prodotti di IV gamma, compresi funghi non coltivati, zafferano e capperi.
“Una buona notizia per i consumatori che finalmente possono scegliere di acquistare i prodotti avendo la certezza della provenienza. La Campania è fra le quattro regioni italiane di maggiore produzione di questo tipo di frutta. In particolare siamo i primi produttori mondiali di nocciole, davanti alla Turchia. Scegliere nocciole campane vuol dire essere sicuri di un prodotto realizzato seguendo gli standard di sicurezza e garanzia imposti a tutti i produttori del nostro Paese” spiega il direttore di Coldiretti Salvatore Loffreda.
La frutta secca è fonte di vitamine, proteine e antiossidanti, oggi è consigliata in tutte le migliori diete.
Un alimento salutare che deve essere tenuto lontano da tutto ciò che potrebbe renderlo pericoloso e l’obbligo dell’origine aiuta proprio a seguire questa direzione.
Non a caso nel 2024 il numero degli allarmi alimentari segnalati dal sistema europeo di allerta rapido (Rasff) hanno riguardato importazioni da Paesi terzi per presenza di batteri o pesticidi e nella maggior parte dei casi sul banco degli imputati è finita proprio la frutta secca. Con pistacchi alle aflatossine provenienti da Turchia e Iran, le nocciole turche ed ancora arachidi e pinoli cinesi.
Secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea-Nielsen, nel 2023 le famiglie italiane hanno acquistato 115 milioni di chili, per una spesa di 1,1 miliardi, ma si arriva a 640 milioni di chili se si tiene conto della frutta utilizzata come ingrediente nelle specialità dolciarie.
Cifre che rendono economicamente interessante questo segmento di mercato:
Il mercato italiano della frutta secca nello scorso anno ha raggiunto un fatturato di oltre 800 milioni con una crescita dell’8,5% sull’anno precedente.
E l’industria di trasformazione è tra le più vitali.
Una filiera dunque che ha ottime prospettive di sviluppo e che per questo va tutelata. Con la nuova norma si potrà mettere il consumatore in condizione di operare scelte consapevoli. “La prossima battaglia che vogliamo intraprendere è quella dell’obbligo di indicazione di provenienza anche per la frutta secca utilizzata nella preparazione dei dolci come le famosissime creme di nocciole e il torrone. Ci sono aziende che le dichiarano volontariamente ma anche qui è meglio avere una legge” concludono Loffreda e Bellelli.