Gianfranco Iervolino. Il coraggio di ricominciare ad Ottaviano.

C’è una grande differenza tra il coraggioso e l’eroe.
L’eroe è quello che non calcola nè tempi nè rischi e si lancia a capofitto. A volte riesce a compiere il suo proposito altre fallisce. Il più delle volte a dire il vero.
Il coraggioso, invece, è colui che, consapevole dei rischi che corre, decide di provarci e, in quel suo cimento, benchè speri anche in una dovuta dose di fortuna che non guasta mai, ci mette tutto quello che sa e che ha.
Conoscenza, esperienza, professionalità, intelligenza sono solo alcune delle doti che servono al coraggioso.
A Gianfranco Iervolino non manca nessuna di tali doti e, benchè passi inosservato, perchè molto più silenzioso, meno mediatico, pur avendo meno “fascino” dell’eroe ha senz’altro “fegato da vendere” in un’epoca di crisi come questa che viviamo.

Così, dopo aver traghettato Lucignolo verso ambiti traguardi, ora si ripresenta a tutti con una nuova avventura.
Il luogo scelto per un matrimonio lavorativo, con una proprietà intelligente e lungimirante, è la splendida Villa Giovanna ad Ottaviano.
La struttura ubicata dove finisce la strada che dalla Piazza S. Francesco di Ottaviano si inerpica verso il Castello è a dir poco splendida.
Adagiata sul fianco del monte si disloca in più terrazzamenti con una veduta sull’area vesuviana splendida.
Qui Gianfranco ha scelto di applicare le sue tre regole fondamentali: qualità delle materie prime, professionalità e prezzo.
Sulla professionalità non mi soffermerò semplicemente perchè è il biglietto da visita di Gianfranco, ma ne spiegherò il significato intrinseco.
Professionalità non è solo applomb verso il cliente e maniera gentile ma anche consapevolezza di ciò che si fa e di cosa accade in ogni singolo processo produttivo.
Se vi fermate a parlare con Gianfranco di lievitazione e fermentazione lo percepirete immediatamente.
Parole come proteasi e amilasi non sono solo termini scientifici buttati lì per far colpo ma vera e profonda conoscenza di ciò che si fa e come lo si fa… e mi permetto di dire “perchè” lo si fa.
Qui in Campania ad avere conoscenza di ciò sono davvero in pochi.

La consapevolezza di cosa sia la qualità, poi, lo si percepisce dappertutto.
La scelta degli ingredienti, spesso anche molto costosi, è fatta in maniera attentissima con un legame “passionale ed umorale” davvero unico con il territorio vesuviano della cui appartenenza Iervolino non perde occasione di far richiamo.
Se, così, sulle sue pizze ci finisce solo il pomodoro del piennolo, il corbarino, il San Marzano affogato nel sugo di Corbarino, il fiordilatte di Agerola e il Provolone del Monaco, la Mozzarella di Bufala Campana DOP e tanto altro, per non citare una piccola selezione di olii di elevatissimo pregio ciò non vuol dire, però, che debba riverberarsi sul prezzo da praticare.
E qui interviene un discorso a me caro. La “potabilità del prezzo”, ossia l’accessibilità della qualità a chiunque a prescindere dal suo status economico e sociale.
L’idea che la qualità sia un diritto di tutti è l’idea più “giusta” che in un periodo del genere si possa avere. Vi arrivano ancora in pochi ma chi ha sensibilità la vive come una vera e propria sfida personale, come il primo traguardo da raggiungere.
Molti potranno dire che c’è stato già chi lo ha fatto tutto ciò ma, mi chiedo di rimando, se non sia intelligente l’aver capito, fatto proprio e adattato al proprio lavoro un’intuizione altrui.
Io vorrei tutti i piazzaioli e i ristoratori campani così.Ci consentirebbe di divenire la patria del buono, il luogo dove andare per assaporare un “boccone di territorio e tradizione”.
Proprio a Villa Giovanna, accanto ad una cucina di pesce e carne e le ottime pizze di Iervolino è possibile respirare il territorio arrivando la mattina e fruendo anche di attività collaterali quali passeggiate a cavallo o escursioni nel Parco del Vesuvio con una guida.
Il “boccone sano” di territorio cui alludevo poc’anzi.

Ieri sera Gianfranco ha riunito attorno a se, in un clima del tutto conviviale e rilassato, amici e produttori e attraverso il suo linguaggio che si esprime al meglio tra pizze e canzoni ha spiegato a tutti il suo progetto.
Tra gli invitati (oltre me, Vincenzo Pellino e Angelica Argentiere per il sito) Luciano Pignataro, Tommaso Esposito, Albert Sapere e Barbara Guerra, Alberto Capasso, Luisa Del Sorbo, Antonella Orsini, Dora Chiariello, Nicola Di Lorenzo, Maison Milady, Giuseppe Acciaio e tanti altri. A guidare il convivio in un allegro viaggio Marina Alaimo che per ogni singolo assaggio, a seconda degli ingredienti, ha dato ampio spazio ai produttori presenti.

Partiti dalla terrazza più alta con un aperitivo “rinforzatissimo” si è poi scesi nella sala pizzeria dove si sono susseguite quattro pizze.
La prima un’ottima Marinara napoletana con  San Marzano affogato nel sugo di corbarino, aglio e origano del Vesuvio e olive di Gaeta.
A seguire una pizza con peperoncini di fiume, pomodorini al piennolo, seppia a julienne e fiordilatte di Agerola. Poi la classica margherita e subito dopo una pizza battezzata con il nome “A voi!” composta da fiordilatte di Agerola, pomodori corbarini, Provolone del Monaco e confettura di corbarino. Semplicemente splendida.

La serata è poi terminata con la bellissima voce di Gianfranco che chitarra in mano, ed accompagnato da due maestri con chitarra e mandolino, ha donato a tutti cinque splendide canzoni della tradizione partenopea.

Arrivare a Villa Giovanna è davvero facile e, se siete pigri come me che accendo il navigatore anche se so la strada (ammetto di farlo per avere compagnia durante i miei viaggi – sic!) basta inserire le coordinate satellitari (Latitudine 40.834175, Longitudine 14.457576) e ci arriverete giusto davanti!

Dimenticavo! A me gli eroi non fanno nè caldo nè freddo ma i coraggiosi mi “intrippano” da morire!

Villa Giovanna
aperti a pranzo (chiusura: lunedì)
Via Valle delle Delizie (fine Strada Provinciale 259 / Ottaviano – Monte Somma)
Coordinate navigatore (Latitudine 40.834175, Longitudine 14.457576)
80044 OTTAVIANO (NA)
Tel. 081-8279014
http://villagiovanna.sitiwebs.com/page6.php
di Giustino Catalano
foto Vincenzo Pellino
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