Giornata internazionale del caffè: oltre la tazzina, valore etico e nuove frontiere

Manuela Mancino
Coffee Toffee - Cinquanta con Vista

Giornata internazionale del caffè: oltre la tazzina, valore etico e nuove frontiere

Istituita nel 2015 durante l’Expo di Milano, la Giornata Internazionale del Caffè si celebra il 1° ottobre, ormai da 9 anni.

L’appuntamento, voluto dai 77 Stati membri dell’Organizzazione (Ico) e dalle associazioni mondiali del caffè, continua ad accendere i riflettori sulla bevanda più consumata al mondo, seconda in graduatoria solo all’acqua.

Emerge quindi l’importanza di un’azione collettiva indispensabile ai fini di uno sviluppo sostenibile del settore.

Oggi, il mondo del caffè conta numeri significativi: la Sca Italy (Specialty Coffee Association) stima infatti in Italia un consumo di 95 milioni di tazzine al giorno, di cui l’82% bevuto tra le mura di casa.

Numeri che raccontano non una mera abitudine, ma un vero e proprio stile di vita e sottolineano l’importanza di figure professionali in grado di veicolare la cultura di questa bevanda.

Di certo, negli ultimi anni, si è registrato un incremento di curiosità del pubblico che si lascia affascinare da “bevute alternative” rispetto all’espresso, come specialty coffee, variegate metodologie di estrazione e nuovi abbinamenti a tavola.

La tazzina, dunque, cambia veste: da bevanda da consumare in fretta durante una breve pausa, ad ingrediente di tendenza nelle cucine più creative e protagonista della mixology contemporanea.

Attraverso cocktail sorprendenti o abbinamenti inattesi a portate salate, la Giornata del Caffè diviene un’occasione che profuma di etico e narra nuovi trend in evoluzione.

Ecco allora 3 luoghi in cui ritrovare un’altra cultura della bevanda più amata dagli Italiani e nel mondo.

Anavà Hotel Je Rome – Roma

Recente apertura nel panorama capitolino, il ristorante Anavà dell’Hotel Je Rome in via dell’Umiltà, porta in scena l’arte culinaria di Danino Mancini.

Una fucina di sapori, un connubio tra ricordi e nuove sperimentazioni, con il caffè che entra nelle retrovie dei fornelli per diventare ingrediente del piatto “Terra e mare d’autunno”.

“L’idea è nata da una memoria” racconta lo chef, “il profumo umido dei fondi di caffè gettati in un vaso vicino alla finestra e, oltre i vetri, l’orto dei miei nonni con i colori dell’autunno.

Le prime nebbie, le zucche adagiate sul terreno, il profumo del mosto di uva, e le passeggiate nel bosco, mi hanno fatto tornare con la mente alla mia infanzia ma soprattutto alla mia famiglia.”

Anavà - Terra e mare d'autunno
Anavà – Terra e mare d’autunno

Un gusto giocato su un fine bilanciamento di aromi e sapori, per dar libera voce al profumo di sottobosco e quelle note di cacao e nocciole tostate proprie dei fondi di caffè.

Masa Rooftop – Hotel The Major – Roma

Masa Rooftop, all’interno del The Major Hotel, offre un affaccio privilegiato sulle cupole di Santa Maria Maggiore.

In occasione della Giornata Internazionale del Caffè, il Masa propone Kokkos Kafe, un cocktail firmato dal bar manager Alessio Di Stefano, che ha voluto unire due sue grandi passioni: il tè eritreo, bevanda che da bambino consumava durante le feste in famiglia, e il caffè.

Masa Rooftop - Kokkos Kafe
Masa Rooftop – Kokkos Kafe

Al thè lavorato in chiave alcolica (con vodka infusa con cannella, cardamomo, zenzero, pepe e chiodi di garofano), aggiunge l’agave fermentato.

E da ultimo, il caffè etiope scelto per l’inconfondibile profilo aromatico ereditato dai terreni vulcanici su cui è coltivato.

Chiude il cocktail un liquore al caffè messicano che richiama i sapori caldi e speziati del café de Olla di Oaxaca.

Un mix di emozioni e di culture racchiuso in un sorso, celebra il caffè non solo come bevanda, ma come esperienza di viaggio e memoria.

Cinquanta con Vista – Hotel Club Due Torri – Maiori (SA)

Sul rooftop dell’Hotel Club Due Torri a Maiori, il Cinquanta con Vista diventa l’osservatorio privilegiato sul mare e sulle nuove tendenze della mixology firmate dal pluripremiato team di Cinquanta Spirito Italiano.

Qui il team, fondato da Alfonso Califano e Natale Palmieri, con Emanuele Primavera nel ruolo di supervisor, ha portato la sua chiara visione della mixology tra interpretazioni di grandi classici, costante sperimentazione, ricerca, sapori netti e materia prima mai scontata.

Due i drink in carta de il Cinquanta con Vista a base di caffè: il RUTa RATa ed il Coffee Toffee.

RUTa RATa
RUTa RATa

Il primo è un highball rinfrescante in cui il caffè, estratto a freddo da un 100% arabica a media tostatura, diventa soda frizzante e delicata pronta a miscelarsi con Ruta Maya Rum e Ratafia Rossi.

Un sorso che insiste sulla dimensione fruttata, lasciando emergere il lato aromatico del caffè senza mai renderlo invadente.

Più strutturata e profonda è invece la seconda creazione, il Coffee Toffee, una rilettura dell’americano con un’estrazione 100% arabica a tostatura scura impiegato per realizzare un caramello.

È un incontro inatteso tra la parte erbacea-amara di un amaro e un cordiale di caramello di caffè.

Non resta che tuffarsi nel mondo ancora inesplorato del caffè e delle sue infinite declinazioni!

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Classe 1987, dopo una laura in Economia e Finanza ed un parallelo percorso in ambito enogastronomico, Manuela Mancino si specializza nella consulenza all’Ho.Re.Ca., ad aziende di produzione e nella selezione di cibi e vini. Da sempre appassionata di food&wine, traccia i profili della propria figura professionale in età adolescenziale, con l’obiettivo di acquisire le competenze necessarie ad impiantare l’assetto strategico, gestionale ed operativo degli operatori di settore. Tecnico assaggiatore di numerose materie prime (dal vino all’acqua, dai formaggi alla pasta, passando per i salumi), si dedica in maniera peculiare allo studio del settore olivicolo, divenendo Sommelier di olio, assaggiatore di olio e di olive da mensa. Con all’attivo la partecipazione a diversi panel e giurie di settore, continua a formarsi in tale ambito tra libri, campagne e altrettanta pratica. Convinta fautrice della sostenibilità, ne fa una mission nella vita privata e lavorativa, dedicandosi allo sviluppo di variegati progetti enogastronomici. In continuo viaggio tra l’Italia e all’estero, trova spunti interessanti per la propria attività di critica di settore, nella speranza di fornirne una visione trasversale ed una lettura “dal campo alla tavola”.
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