È degli ultimi anni il nuovissimo e condivisibile trend della “scelta vegetale” e sostanzialmente a ben vedere è da sempre un’abitudine alimentare italiana
marcatamente più del sud che del nord e non per vicende culturali ma per condizioni pedoclimatiche e conseguente abbondanza di prodotti orticoli.
Non stupisce quindi che in un’ottica maggiormente green e attenta all’impatto ambientale e conseguente uso delle risorse, idriche in testa, si stia pian piano facendo strada sempre più una cucina vegetale e una proposta in tal senso.
Marilena Giuliano e Gino Della Valle, titolari dello storico Gli Scacchi di Caserta sono green da sempre e non per scelta ma per destino di origini.
Arroccatisi inizialmente su a Caserta Vecchia, ora che affacciano sui giardini laterali della parte frontale della Reggia di Caserta proseguono nella loro scelta di centralità data al territorio, soprattutto con uno sguardo agli orti ed alle produzioni orticole prima di tutto.
Non manca la carne, sia chiaro, ma la matrice è vegetale. E non lo è da oggi ma da sempre.
Così vado nel bel locale che hanno inaugurato da qualche tempo e dopo la calorosa accoglienza che mi è stata sempre riservata e mi viene reiterata lascio fare a Gino e a Marilena che da poco è ritornata da scuola dove insegna.
Si parte con una piccola chicca a me più che nota. Crostino di pane con bucce di melanzane in agrodolce. A mio avviso una delle più belle declinazioni di riuso di uno scarto, o potenziale tale, a piatto da applauso. Segue un frollino sul quale è adagiata una crema di conciato romano e una fetta di mela annurca appena appassita in forno.
Il sucrée – salée che ricorda le nostre commistioni saracene si rincorre partendo dal morso dall’alto verso il basso e viceversa. Un viaggio tra consistenze, gusti e sapori magnifico.
A seguire un inno alla campagna che mi ha però proiettato per sapori sulle colline reggiane. Una barchetta di frolla alla nocciola riempita con bietoline di campo, spinaci, quadrello e caciotta di bufala. Un ricordo di erbazzone reggiano modenese declinato con i formaggi della nostra terra.
La sala del locale è bella, elegante ma con linee moderne, ricca per ori e tessuti ma non eccessiva. Racconta il gusto della padrona di casa, sobrio ma con stile, mai sopra le righe, nulla di urlato.
Non c’è tempo di pensare e attardarsi che arriva la pizza di scarole. Anche qui la leggiadrìa di Marilena è perfettamente raccontata da una pasta brioche che avvolge della tenera scarola e noci e sopra ha un tocco di opulenta grassezza con della fonduta di mozzarella di bufala.
Segue la parmigiana. Non ci sono parole. A metà sospesa tra la parmigiana della nonna con le sue fette indorate e fritte, ricche di una lieve crosta di uova e farina e il delicato pomodoro. Ma queste fette sono di borraggine!
Ricorda una giornata nella vigna. Fresca, sobria, leggera ma nel contempo appagante, ristoratrice.
Potremmo fermarci ma Gino non ne vuol sapere. Si assaggiano almeno due primi simbolo.
L’uno – due è spiazzante ma fantastico. Tagliatella alla crema di carciofi e carciofi croccanti fritti e raviolo di farina di castagne su soffice di patata e briciole di salsiccia di maialino nero casertano.
Da salivazione a mille quest’ultimo piatto, goloso e a modo suo pornografico. Peccato averlo mangiato dopo tutti quegli antipasti.
Ci opponiamo strenuamente a un secondo ma dobbiamo cedere a un dolce da dividere. Scegliamo Cremoso al cioccolato con biscotti.
Scelta perfetta.
Gli Scacchi si riconfermano uno di quegli indirizzi sicuri su Caserta dove vivere uno spaccato di territorio in chiave rivisitata fatto in maniera “confessata e comunicata”.
Il locale è accogliente e la famiglia Della Valle ancor di più.
Ristorante Gli Scacchi
Via Salvatore Maielli, 3
Caserta
Aperto a pranzo e cena tutti i giorni eccetto il mercoledì che osserva riposo.
Info e prenotazioni al 0823 371086
Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori.
Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo.
Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta.
Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito.
Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.