“Il vero grande fritto napoletano torna a casa da Osteria Partenope.”
L’Osteria Partenope di Via Cimarosa 56 al Vomero riporta a tavola la tradizione dedicando, a partire dal 20 aprile, la serata del giovedì ad un grande classico della gastronomia napoletana, la pizza fritta.
Osteria Partenope è il ristorante nato da un’idea di Fabio Messina, chef e sommelier, vomerese doc e legato a doppio filo alla tradizione culinaria di Napoli e del suo quartiere in particolar modo.
Il locale si caratterizza per una cucina concreta, che ha sempre strizzato l’occhio al mare, ma che non ha mai rinnegato le origini.
E a proposito di origini, chi non ricorda la grande tradizione del fritto al Vomero?
Intere generazioni di Napoletani hanno trascorso indimenticabili pomeriggi in Piazza Fuga, luogo di incontro, soprattutto per i giovani del quartiere, il cui cuore pulsante è sempre stato impersonato dalla famiglia Acunzo e dal suo “streetfood”. Gli Acunzo rappresentano da decenni un punto fermo per il quartiere collinare. Ed è proprio la famiglia Acunzo, con mamma Filomena e zio Antonio che torna protagonista nel ristorante di Fabio.
A partire da giovedi 20 aprile, e per tutti i giovedì a seguire, l’appuntamento sarà, nei locali di Osteria Partenope, con la pizza fritta realizzata personalmente dalla mamma del padrone di casa, Filomena Acunzo, già giudice nell’edizione 2013 di MasterChef e dallo zio Antonio Acunzo.
Si partirà con le classiche versioni più care ai napoletani, ripiena e montanara classica con pomodoro, ma si studia per mettere a punto abbinamenti con topping studiati appositamente da Fabio.
Le novità di Osteria Partenope non si fermano qui
In contemporanea con l’appuntamento del giovedì, verranno reintrodotti nel menù del ristorante 3 piatti legati alla cultura popolare della città. I clienti potranno degustare la genovese, la pasta e patate con provola e i mezzanelli lardiati realizzati con lardo di Bellota iberico, che rilascia al classico sugo della tradizione napoletana un sapore molto più particolare.
“È arrivato il momento di tornare alla tradizione vera e verace che ha sempre caratterizzato la nostra città e che negli ultimi 10 anni è stata svilita dalla eccessiva spettacolarizzazione di usi e costumi che non ci appartengono realmente” dichiara il titolare “ed è giusto che nel cuore del Vomero si torni a parlare un linguaggio a noi caro e che potrebbe rappresentare l’inizio di una svolta che si rende ormai necessaria”.