I Krapfen altoatesini.
So che a molti già dalla foto sembrerà strano sentir parlare di Krapfen e vedere una forma del tutto diversa.
Ma qui da noi i krapfen, come accade per tutte le culture che vengono a contatto tra loro, li abbiamo reinterpretati e adattati ala nostra maniera.
Così un dolce teutonico con una forma del tutto diversa è uno dei nostri dolci simbolo, assieme allo Strudel e molto altro, ma ha una forma totalmente diversa.
Ma bando alle ciance e vediamo come realizzarli.
Oggi vi darò la ricetta di quelli tradizionali al papavero ma con piccole variazioni è possibile realizzarli anche alle albicocche o con le mele o con quello che vi piace di più.
Krapfen al papavero (dose per 20 pezzi circa)
Ingredienti
impasto:
250 g farina
30 ml latte tiepido
30 ml olio
30 ml acqua tiepida
mezzo cucchiaio rum
mezzo cucchiaio zucchero
1 tuorlo uovo
1 uovo
1pizzico sale.
ripieno:
100 ml acqua
125 zucchero
125 g di papavero macinato finemente
mezzo cucchiaio di miele
limone grattugiato poco
una punta di cannella in polvere
mezza bustina zucchero vanigliato
1 cucchiaio di rum.
finitura:
1 uovo per spennellare
Strutto per friggere
zucchero a velo per spolverare.
Procedimento
Per realizzare l’impasto mescolare in una ciotola tutti gli ingredienti ed impastare fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi. Formare una palla e lasciarla riposare 20 minuti coperta.
Passiamo ora al ripieno di papavero. Bollire l’acqua con lo zucchero, unire il papavero e cuocere brevemente.
Aggiungere poi il miele, la scorza del limone, la cannella, lo zucchero vanigliato, il rum.
Dividere poi la pasta in due pezzi, tirarla con la macchina per la pasta, a strisce larghe 10 cm. ed mettervi sopra una quantità di ripieno.
Coprire con la seconda striscia, ritagliare i Krapfen per la grandezza desiderata sigillando bene i bordi.
Scaldare l’olio, friggere da entrambi i lati fino ad un colore dorato. Spolverare con zucchero a velo e servire.
Provateci e fatemi sapere qui come sono venuti
Nata tra le Dolomiti dell’Alto Adige, dove spicca il Catinaccio, noto come Rosengarten per il suo colore acceso al tramonto, mi sono appassionata alla degustazione dei vari piatti altoatesini, tra locande, masi, dove il profumo del fieno inebria la mia mente.
Ho le mie radici famigliari nella Laguna di Venezia ma qui a Bolzano non mi manca nulla.
A valle delle montagne ci sono laghi, prati in fiore, terrazzi adornati da stupendi gerani.
Per non parlare di meleti e di quei vigneti da cui provengono i pregiati vini altoatesini conosciuti in tutto il mondo.