I Pel’meni

I pel’meni sono diventati molto popolari in Russia all’inizio del XIX secolo. In questo periodo gli storici e gli esperti di arte culinaria cominciarono ad additarli nelle loro opere come piatto tradizionale.
Si ritiene che le popolazioni confinanti abbiano condiviso con noi la ricetta dei pel’meni e che l’influenza della loro cultura gastronomica sia stata graduale e disordinata. Nelle regioni settentrionali i pel’meni sono comparsi grazie alle tribù ugro-finniche. Anche i popoli asiatici, che vantavano fiorenti rapporti commerciali con la Russia a cavallo tra il XII e il XIV secolo, hanno contribuito con le loro tradizioni. Nella Parte europea e meridionale della Russia i cosacchi del Don amavano offrire gli “uški”, un prototipo dei pel’meni.
Secondo la tradizione, la parola russa “pel’meni” deriva da “pel’jan’” (“orecchio di pane”) che si poi è trasformata in “pel’mjan’” e infine “pel’meni”. Le fonti divergono sull’origine di questa parola che potrebbe derivare dalla lingua komi, da quella udmurta, vogula o dal finlandese.
“Dopo essere stati bolliti in acqua, i pel’jani vengono disposti direttamente sul tavolo in cui sono stati preparati, senza che esso venga ripulito. Si mangiano con le mani, molto raramente si ricorre all’uso di una forchetta di legno”, così V. V. Grigor’ev, membro della Società Geografica Russa, descriveva il procedimento per preparare e mangiare i pel’meni nel 1848.

Per la pasta fresca :
-300gr. Farina 00
-1 uovo
-q.b sale
-un cucchiaino di olio evo
-acqua (fin quando l’impasto risulta elastico)

-Lavorare la pasta a mano o in planetaria fin quando risulta omogeneo e senza grumi
Far riposare per 30’ min coperto da un panno.

Per il ripieno :
-200gr. Macinato manzo
-300gr. Macinato di maiale
-1 cipolla bianca grande tritata
-aglio (a piacere)
-q.b sale e pepe

Io ho aggiunto a piacere
-cavolo verza,carota e un po’ di sedano tutto a crudo e tritato

La chiusura :

La chiusura originale ha una forma tonda , io (per piacere personale ) ho deciso di dargli una forma diversa simile a quella di un cappelletto .
Ricordatevi di idratare sempre un po’ la pasta stesa durante la lavorazione altrimenti si potrebbe seccare e sarebbe impossibile lavorarla

Cottura e impiattamento :
-Portare a ebollizione il brodo (a scelta ) preparato precedentemente . Aggiungere i Pel’meni ,Quando saliranno in superfice saranno pronti .

-servire in brodo con aggiunta di panna acida (dell’est)
A piacere erba cipollina

 

Ricetta dello chef Gin Tosh su gentile concessione del gruppo Ghetto School

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