Era approssimativamente il 160 a.C. quando Marco Porcio Catone detto il Censore compose il suo trattato Liber De Agri cultura (anche noto come De Rustica).
Il libro non nasce con il solo intento di parlare dell’agricoltura e delle cose che vi afferiscono ma, piuttosto, quello di riaffermare, in un periodo di decadimento, la nobiltà delle genti patrizie sulle cosiddette nuovi classi, ed in particolare la classe equestre.
Il libro, peraltro primo testo in prosa della storia romana a noi noto, contiene molte nozioni di agricultura, consigli su come gestire la servitù, narrazioni di rituali sacri e ricette, il tutto in maniera molto disadorna e disarmonica.
Tra le pagine però e soprattutto nel rituale nuziale riporta la ricetta di una focaccetta offerta dagli sposi a Giove come buon auspicio e protezione verso il loro cammino matrimoniale.
Anni orsono lo Chef e Pizzaiolo Aniello Falanga ha recuperato questa ricetta e si è cimentato nel riproporla. Il risultato è stato strepitoso, atteso che la propone con miele, noci e una grattata di conciato romano.
Noi di Di Testa e di Gola ve la riportiamo qui. Tranquilli. Non è difficile da fare!
Libum Catonis
Il libum è una focaccetta il cui impasto è fatto con farro 100% integrale, ricotta di pecora e uova.