Il panettiere visionario: Davide Longoni e la filiera del grano

Il panettiere visionario: Davide Longoni e la filiera del grano

Il panettiere visionario: Davide Longoni e la filiera del grano

Davide Longoni, considerato il padre della panificazione moderna in Italia, sta rivoluzionando il settore con un’idea tanto semplice quanto ambiziosa: rigenerare i terreni dismessi e creare un sistema agricolo sostenibile.

La sua visione parte dall’Abruzzo, definito “la nuova California” per il potenziale agricolo e umano che offre, e punta a un ritorno alla biodiversità, alla filiera corta e a una maggiore valorizzazione delle identità locali.

L’Abruzzo come modello agricolo sostenibile

“Abruzzo, la nuova California”: così lo descrive Longoni, che ha scelto questa regione per avviare progetti innovativi. Qui, in collaborazione con altri pionieri del settore, coltiva grani antichi come Saragolla e Senatore Cappelli su terreni acquistati e rigenerati. Il suo progetto coinvolge realtà come Forno Brisa di Bologna e Mercato del Pane di Pescara, che insieme hanno creato la società Breaders, la prima holding italiana nel settore della panificazione.

Secondo Longoni, l’Abruzzo si distingue per una “coscienza ecologica” e una rete produttiva che favorisce collaborazioni e innovazioni. Ad oggi, circa il 20% della farina utilizzata nei suoi panifici a Milano proviene da questa regione, un simbolo della sinergia tra territorio e prodotto finale.

Filiera rigenerativa e biodiversità: Il cuore del progetto

La filosofia di Longoni si basa su un’agricoltura diversificata e sostenibile, che supera la logica della monocoltura dominante. Nei campi coltivati con i suoi partner, vengono integrate pratiche rigenerative, come l’uso di compost naturale ottenuto da scarti alimentari, per arricchire i terreni.

“Diversificazione significa paesaggio armonico e colture più resilienti”, spiega Longoni, sottolineando che il modello da seguire è quello premoderno, quando le aziende agricole comprendevano boschi, pascoli e varietà diverse di coltivazioni. Questo approccio non solo contrasta l’abbandono dei pascoli ma riduce anche l’uso di concimi chimici, promuovendo un ciclo naturale sostenibile.

Un pane autentico e sostenibile

Nei panifici di Breaders, ogni forno è indipendente e utilizza farine diverse, riflettendo la biodiversità del territorio. Questo garantisce autenticità e una forte connessione tra il prodotto e le sue radici. Tuttavia, Longoni sottolinea che la qualità ha un costo e invita i consumatori a riconoscerne il valore: “Se vogliamo un pane che rispetti l’ambiente e chi lo produce, dobbiamo essere disposti a pagare qualcosa in più”.

Sfide globali e risposte locali

Nonostante le difficoltà causate dai cambiamenti climatici e dalla crisi economica, Longoni resta positivo. La sua strategia? Acquistare terreni abbandonati, recuperare antiche varietà di frutta locale e investire in tecniche agricole innovative.

“Siamo geopanificatori”, afferma, definendo il suo approccio basato sulla consapevolezza del territorio e sulla responsabilità sociale. Questo si traduce in pane, dolci e altri prodotti fatti con materie prime locali, come il panettone agricolo, simbolo di una nuova era della panificazione: meno zucchero, meno burro, più sostanza e un legame profondo con la terra.

Verso un futuro rigenerativo

Davide Longoni e i suoi partner rappresentano un esempio di come l’innovazione e la tradizione possano convergere per creare un sistema agricolo ed economico più equo e sostenibile. Il suo invito è chiaro: “Produttori e consumatori sono i primi responsabili del bene e del male. Lavoriamo insieme per un futuro migliore, una pagnotta alla volta”.

L’impegno di Longoni dimostra che è possibile unire qualità, sostenibilità e innovazione per rigenerare il paesaggio agricolo e offrire ai consumatori prodotti autentici. L’Abruzzo, con le sue risorse e il suo spirito collaborativo, è il cuore pulsante di questa rivoluzione, pronta a trasformare il pane in un simbolo di cambiamento positivo per il futuro.

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