Il panettone “fallico” che fa ridere ma soprattutto vincere
- anna cali
- Ti potrebbe interessare Autori, Foodnews ed eventi, News
Il panettone “fallico” che fa ridere ma soprattutto vincere
Diciamo la verità: quando pensiamo al panettone, ci immaginiamo la classica cupola morbida e burrosa, simbolo di tradizione e convivialità.
Ma Domenico Manfredi, pasticciere visionario di Teggiano, in provincia di Salerno, ha deciso che la tradizione poteva aspettare.
E così, ispirandosi al discusso Pulcinella “fallico” di Gaetano Pesce, ha creato Passione nata, un panettone innovativo che non solo ha fatto il giro del mondo per la sua forma, ma gli è valso il titolo di miglior dolce innovativo al Campionato mondiale della Federazione internazionale pasticceria, gelateria e cioccolateria 2024.
Il Pulcinella di Pesce, ribattezzato dai social e dai media “Tu si ‘na cosa grande” (e mai titolo fu più ambiguo), ha scatenato dibattiti, meme e persino imitazioni artistiche.
Manfredi, con un lampo di genio (e una buona dose di audacia), ha deciso di cavalcare l’onda creando un dolce ispirato proprio a quell’opera.
Non senza difficoltà: «In commercio non esistono stampi adatti, quindi ho dovuto progettare uno stampo speciale in alluminio e un pirottino su misura, non di carta ma di un materiale speciale», racconta il maestro pasticciere.
Il risultato? Un panettone alto ben 38 centimetri, perfettamente cilindrico, che ha lasciato a bocca aperta (e non solo) la giuria del campionato.
Ma non è solo la forma a rendere unico il panettone di Manfredi.
La sua ricetta combina il frutto della passione, dal sapore acidulo e difficile da gestire, con il cioccolato al latte, in un equilibrio che ha conquistato i palati più esigenti.
Un’idea che molti avrebbero scartato come troppo rischiosa, ma che il pasticciere campano ha trasformato in un capolavoro.
«Ho azzardato. Il frutto della passione, con il lievito, poteva risultare troppo acido. Ma il cioccolato al latte ha bilanciato tutto. È stata una scommessa vinta.»
“Il mio è più lungo”: quando l’ironia conquista la giuria
Non bastasse la forma audace, Manfredi ha deciso di giocare anche con le parole. Nel presentare la sua creazione ai giudici, ha scritto ironicamente: «…e oserei, il mio è più lungo.» Una battuta che ha scatenato risate e spezzato la tensione della gara.
«Ci ho pensato due volte prima di scriverlo, ma alla fine ho deciso di rischiare. Quando i giudici hanno visto il mio panettone, hanno riso tutti. Ho aggiunto anche uno smile per far capire che era ironico. E credo che questo abbia fatto la differenza.»
Manfredi non è solo un pasticciere: è un visionario. La sua costruzione è stata definita quasi architettonica per l’audacia e l’attenzione ai dettagli. Passione nata non è solo un dolce, è un’esperienza che unisce tradizione, innovazione e un pizzico di follia.
Dal piccolo borgo di Teggiano, Manfredi ha portato il gusto e la creatività della Campania sul tetto del mondo.
La sua vittoria dimostra che la tradizione può (e deve) reinventarsi, senza mai prendersi troppo sul serio.
Perché in fondo, come ci insegna il Pulcinella di Pesce, nella vita serve un po’ di ironia. Anche a Natale. E se quella ironia ha il sapore del frutto della passione e del cioccolato, tanto meglio.
Anna Calì, classe ’96. Nelle sue vene scorre la lava del Vesuvio e la passione che contraddistingue il popolo napoletano.
Giornalista di professione e con la passione dei libri sin da piccola. Adora annusarli e, quando va nelle librerie, si perde tra gli scaffali ad osservare le copertine.
Grazie a questa passione è riuscita a mettere in campo due sogni nel cassetto: il primo, recensisce i libri che legge, esperienza che fa bene sia al corpo che alla mente. La seconda: è diventata anche scrittrice e ha pubblicato già due romanzi.