”Fr’zzul ca muddic”! (Fusilli con la mollica di pane)

E’ tornata la nostra lettrice Rosa Petrelli per raccontarci cosa si prepara nel suo paese nei giorni di festa!

Ingredienti per la preparazione de’ i Fr’zzul:
Farina di grano duro, acqua q.b., sale q.b.,  uno o due uova intere a scelta.
Per quattro persone versare su una spianatoia 1 kg di farina, aggiungere il sale e l’uovo, utile per mantenere l’impasto abbastanza calloso, infine acqua fredda.

Procedimento: amalgamare il tutto facendo attenzione a versare l’acqua un po’ per volta, evitando che l’impasto si ammorbidisca troppo, poiché deve avere una consistenza abbastanza dura.
Dopo aver lavorato per bene, diventato compatto e liscio, deporlo in un canovaccio sotto una coppa di plastica e lasciarlo riposare per almeno un’ora ed anche più .
Passato il tempo di riposo dividere il composto il due o tre porzioni e cominciare a distenderlo, possibilmente facendosi aiutare ungendo le mani in un poco d’olio per renderne più facile la lavorazione, formando così dei bastoncini molto sottili ,come un “bucatino”per intenderci all’incirca.
Dopo averli cosparsi di farina per evitare si attacchino, procedere con l’uso del ferretto.
Da qui il nome “Fr’zzul’” per l’uso di questo piccolo arnese, una stecchetta di ferro lunga 20 cm e molto sottile, che un tempo era sostituita, in mancanza, da filo di ginestra!
Avvolgere solo una volta il bastoncino di pasta al ferretto e fare pressione con le mani strofinando in avanti e dietro per almeno tre quattro volte.
Allineati così su un piano lasciarli asciugare.

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Procedimento per la mollica di pane: 500 gr di mollica, un pizzico di sale, un filo d’olio, a piacere peperone in polvere dolce o piccante.
Versare la mollica in un tegame inaderente. Girare a fuoco basso lentamente affinché non si attacchi e bruci, attendere che si asciughi e disidrati pian piano.
Siccome non deve friggere ma tostarsi, aggiungere in fine un cucchiaino di peperone in polvere a piacere , mescolare pochissimo e poi spegnere.

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Procedimento per il sugo di pomodoro: un tempo il sugo era fatto di ragù di maiale o misto con aggiunta di conserva di pomodori o pomodori secchi.
Oggi si preferisce un sugo semplice con passata di pomodori , olio, sale e aromi vari.

La tradizione vuole che nei paesi dove questa specialità è nota, usanza era prepararla in circostanze di festività e devozioni come il giorno di San Giuseppe, nel periodo della mietitura o della preparazione del maiale, la vendemmia, la raccolta delle olive.
Insomma quando famiglia, conoscenti, amici, vicini si ritrovavano per partecipare insieme ai lavori dando una mano, partecipavano festosi anche al banchetto e organizzandosi un po’ tutti per rendere festosa e di buon auspicio la giornata.
La preparazione del pranzo cominciava già dal giorno prima perché per la preparazione di grandi quantità ci vuole del tempo e poi la pasta non era di consumo quotidiano anche perché dover fare tutto manualmente non permetteva poterne mangiare come oggi.

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di Rosa Petrelli

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