Il talentuoso Comune

Alessandro Manna
Da Cesira - presentazione di "Calici & Spicchi" di Antonella Amodio

Il talentuoso Comune

È ovvio che la lingua evolva: sia nella sua parte lessicale, sia nella sua funzione di gusto.

Le parole e i modi di dire si trasformano, i lemmi assumono significati, o sfumature, a volte persino opposte ai valori iniziali.

Lo stesso accade al gusto: il mondo muta, il cibo cambia, quello che piace, il gusto alla moda disegna parabole sorprendenti.

Una premessa filosofeggiante era d’obbligo quando in una sera di fine estate si incontrano le magie della pasta lievitata, del mosto fermentato e della parola scritta.

Francesco Pio Comune, Luca Materazzo
Francesco Pio Comune, Luca Materazzo

La serata

Precisiamo le coordinate:

  • Da Cesira, pizza e cucina sannita”, a San Salvatore Telesino, con la pala affidata al giovanissimo e talentuoso giovane di famiglia;
  • i vini della Cantina di Solopaca scelti e abbinati dalla bravissima Rosa Falluto;
  • la seconda edizione internazionalizzata dell’opera di Antonella Amodio, “Calici&spicchi”, presentata degnamente da Luca Materazzo.
F. Pio Comune, Coletta, Amodio
F. Pio Comune, Coletta, Amodio

Una serata, dunque con molti spunti di interesse, e partiamo dall’editoria.

Il libro

Questa seconda edizione esce dai confini nazionali e divaga in giro per l’Europa e poi nel doppio continente americano.

La formula è rimasta invariata, un luogo della pizza, una pizza illustrata come una ricetta, l’abbinamento che l’esperienza della Amodio giudica opportuno.

Come detto per la prima edizione è importante questo lavoro per riconciliare due elementi, molto italiani, che a un certo punto si erano persi di vista.

Per motivi contingenti (a partire dallo scandalo del metanolo), per la pressione delle pubblicità delle birre, martellanti ed efficaci con testimonial assai azzeccati, per motivi oggettivi, quando le pizze in lista erano 5 e i vini anni ’70/80 decisamente troppo massivi per quelle preparazioni.

Oggigiorno l’offerta in pizzeria è enormemente aumentata, il disco di pasta farcita pur rimanendo un cibo più easy, più amichevole, della cena fuori ha assunto complessità di gusto che necessitano del vino, nettare che negli ultimi 15 anni, al contrario anche delle birre, si è affinato, alleggerito al sorso,

Bene quindi per questo almanacco di pizze e vini, con scelte ovviamente personali ma calibrate, come piacevole è la lettura del volume.

Calici & Spicchi
Calici & Spicchi

Il giovane pizzaiolo

Le pizze: Francesco Pio Comune ha quasi le stimmate del predestinato; diciannovenne che si è diplomato mentre perfezionava l’arte bianca fuori dal percorso scolastico e, comunque, teneva il forno in funzione molti giorni a settimana.

Talmente focalizzato che alla maggiore età ha preferito non inseguire celermente la patente di guida, per restare concentrato sull’Esame di stato all’Alberghiero e sulla pizzeria di famiglia.

Un percorso davvero interessante, quello della serata, capace non solo di mettere in mostra i talenti del pizzaiolo e della cuoca, ma anche di non annoiare i palati dei presenti: siamo partiti con le frittelline, quasi delle mini montanare, assai sfiziose, abbinate allo spumante Oro.

Le pizze e i vini

Il primo spicchio è stato Franci 2, l’unica che mi è piaciuta senza appassionarmi, accompagnato dalla Falanghina Identitas, dritta e minerale.

Un rosato, buonissimo, Roseto, Aglianico del Taburno DOCG, ha accompagnato alla grande entrambe le due entusiasmanti successive, una nella semplicità assoluta, la Provola e Pepe, la seconda nella golosità totale di una impeccabile Genovese di tonno.

Riuscire ad essere egualmente golosi in una doppia prova così eterogenea è stato, probabilmente, il passo più complicato della serata.

Un impasto creato da Francesco Pio e denominato origini era alla base di una pizza bianca, con il sedano selvatico locale, filetti di alici e zest di limone: anche questa una pizza intelligente, gustosa, lunghissima al palato, con un abbinamento almeno altrettanto brillante, Origini, il Solopaca Classico rosso, servito, opportunamente appena fresco (nota di merito per la citata sommelier).

Finale travolgente: una pizza piena, grande, molteplice ma equilibrata, con abbinato un grande Taburno DOCG da agricoltura biologica, un progetto speciale della Cantina di Solopaca.

Black buffalo: bianca con salsiccia, blu di bufalo, tarallo al finocchietto e lardo di suino casertano: non un groviglio senza senso di ingredienti ammassati, ma un gusto che si modulava, si scandiva all’assaggio accompagnato dal crunch e dalla freschezza del tarallo.

Altrettanto modulato il vino, elegante e compassato.

I vini di serata
I vini di serata

Dulcis in fundo: una pizza dolce, con una deliziosa crema pasticcera e frutti di bosco; uno sfizio goloso, dolce e carezzevole come il Moscato spumante “Intenso 05”, giusto suggello di una serata golosa e completa.

pizza dolce
pizza dolce

Una tappa da non perdersi, stagione dopo stagione, perché il talento di Francesco Pio è comune solo nel nome.

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Come e perché, sono le mie domande preferite. Studi classici e poi Architettura, mi sono sempre occupato di design, fotografia e arte. Sono giornalista pubblicista e dirigo il Caffè, settimanale di politica e cultura a Caserta, scrivendoci, dalla fondazione, soprattutto di fotografia e arte contemporanea. La “chiamata di Bacco” è arrivata grazie ad alcune visite in vigna insieme a produttori appassionatissimi (uno per tutti, Corrado D’Ambra, quanto ci manca!) che di questa passione mi hanno evidentemente contagiato. Docente dei Master of Food sul vino di Slow Food e della Fisar, ritengo che il vino sia un fenomenale condensato di sapere e, soprattutto, di piacere, da trattare, però, senza troppe spocchie.
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