Imbutino o Clitocybe gibba, ultima classificazione micologica (Infundibulicybe gibba)

imbutino

Oggi parliamo di un piccolo fungo molto saporito che si nasconde sotto le foglie secche delle querce e cerri; volgarmente chiamato imbutino per via della forma del cappello ad imbuto oppure termine dialettale Lucano “ fung e frasch” cioè fungo di foglia.

Cresce a gruppi numerosi nei boschi di latifoglie e conifere in autunno. Il cappello imbutiforme ha una larghezza di 3/7 cm di colore ocraceo pallido fino ad avere tonalità più scure color camoscio. Le lamelle sono fitte di colore bruno giallastro o biancastre decorrenti fino sul gambo, che è una caratteristica dei Clitocybe. Il gambo esile alto 2/3 cm di colore più chiaro del cappello. La carne è bianca con un gradevole odore e sapore di mandorla amara. Si consiglia di consumare solo il cappello perché il gambo risulta molto fibroso.

Anche in cucina mostra la sua varietà; ottimo misto ad altri funghi oppure con le tagliatelle, piatti in bianco con speck e funghi o risotti. Delizioso è fritto con olio o burro.

Non consumare crudo perché tossico!

Attenzione alla clitocybe bianche obsoleta, fungo simile all’imbutino ma non commestibile o sospetto.

imbutino velenoso

Si presenta con un cappello di diametro inferiore, 2/3 cm, odore lieve ma persistente. Il cappello  ombellicato e il gambo più lungo e di colorazione nocciola, come il cappello, lamelle bianche e meno fitte dell’imbutino.

Buona passeggiata

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