La Capra Selvatica: Emanuele Cavaiolo e il ritorno consapevole alla natura
- Presentazione
- Dalla biologia al foraging
- La cucina che nasce dal prato
- Dal Cilento la prima carne di fiori al mondo
- Un’etica radicata nella terra
- La visione: una clinica nel bosco
- In televisione e nella vita reale
- Conclusione
- Per info sui prossimi corsi di riconoscimento delle piante spontanee con degustazione o per consulenze
Presentazione
In un tempo in cui la sostenibilità è spesso solo uno slogan, c’è chi la vive davvero, ogni giorno, con le mani nella terra e il cuore tra le foglie.
Capelli lunghi, cammina a piedi nudi nel parco, spesso a torso nudo.
Lava le mani con la Saponaria officinalis raccolta in giardino, confeziona formaggi vegetali stagionati anche 2 anni, realizza bruschette con foglie di borragine e pestato di cimette di Portulaca e fiori di finocchietto appena colti, realizza farina macinando le ghiande o ketchup con la polpa dei fichi d’india.

Lui è Emanuele Cavaiolo, botanico e divulgatore, originario di Capaccio Paestum, conosciuto come La Capra Selvatica.
Un soprannome che non è solo un vezzo: è una dichiarazione d’identità, un manifesto di libertà e radicamento nella natura.
Tempo fa’ ci siamo seduti ad un tavolo della Pizzeria Del Corso, del nostro amico comune Agostino Landi.
Ho scoperto un uomo fuori dal comune e sono rimasta impressionata dai suoi racconti e dal suo salutare stile di vita come poche volte nella mia vita.
Una vera e propria enciclopedia parlante, fonte di ispirazione per i professionisti della cucina salutare e sostenibile come me.
~ Il “veganismo” non è una moda ma un ritorno consapevole alla natura vegetale che, probabilmente, potrebbe salvare il pianeta dalla sua distruzione. ~ cit.
Dalla biologia al foraging
Dopo una laurea in Scienze Biologiche all’Università di Fisciano e una magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie a Portici, Cavaiolo ha scelto di non intraprendere una carriera accademica né industriale.
La sua vocazione è altrove: tra i sentieri del Cilento, nelle radure dove crescono silenziosamente decine di piante spontanee, nutrienti e dimenticate.

Il suo lavoro di divulgazione si articola in passeggiate botaniche, corsi di riconoscimento e degustazioni vegetali, che lo portano in giro per l’Italia.
Durante queste esperienze, Emanuele insegna come distinguere, raccogliere e cucinare le erbe selvatiche.
Ma non è solo una questione gastronomica: è un’educazione alla connessione profonda con il territorio, un esercizio di libertà alimentare.
La cucina che nasce dal prato
Nel suo percorso, Emanuele ha avviato diverse collaborazioni con il mondo della ristorazione sostenibile.
Una delle più interessanti quella con gli chef stellati Giovanni Solofra e Roberta Merolli quando occupavano le cucine del ristorante Tre Olivi di Paestum.

Ma l’innovazione, forse più curiosa e visionaria, è la creazione di Flormeat®, la cosiddetta “carne di fiori”.
Si tratta di un impasto vegetale a base dei fiori dell’albero di Giuda, stagionato naturalmente, completamente vegano, senza glutine, senza colesterolo e ricco di proprietà antiossidanti.
Il risultato è un alimento unico, dal sapore umami, che punta a creare una nuova tradizione.
Dal Cilento la prima carne di fiori al mondo
Flormeat® è nata quasi per caso: durante un tentativo fallito di fare capperi con i fiori dell’albero di Giuda, Emanuele ottenne una pasta rosa con un retrogusto salato e una texture simile alla carne.
Questo lo spinse a perfezionare la preparazione nel corso di circa quattro anni .
Con una tecnica di produzione artigianale, i fiori vengono raccolti freschi, tra marzo e aprile (periodo della fioritura), macinati e conditi con spezie.
L’impasto viene poi insaccato in budello vegetale e stagionato per circa 20 giorni, seguendo metodi analoghi a quelli utilizzati per i salumi animali .

Il prodotto è disponibile in diverse forme: burger, arrosticini e wurstel/hot dog crudisti.
È disponibile esclusivamente tramite degustazioni e corsi organizzati da La Capra Selvatica; non è ancora commercializzato su larga scala .
Un’etica radicata nella terra
Emanuele Cavaiolo è vegano convinto e sostenitore dell’antispecismo, attivista per Animal Save Movement, ispirato ai principi della nonviolenza gandhiana.
La sua etica si riflette anche nel suo approccio agronomico: promuove tecniche di agricoltura naturale e rigenerativa, che rispettano la biodiversità e curano il suolo, piuttosto che sfruttarlo.

Non si limita a proporre alternative alimentari, ma educa a un cambiamento di sguardo: le piante non sono solo cibo, ma alleate di benessere, strumenti di guarigione e ponti culturali tra passato e futuro.
La visione: una clinica nel bosco
Il sogno dichiarato di Emanuele è ambizioso e poetico: creare una vera e propria “clinica naturale”, immersa nel verde, dove il contatto con la terra e l’uso terapeutico delle piante possano diventare parte di un percorso di salute integrale.
Non una struttura alternativa alla medicina tradizionale, ma un luogo di integrazione tra scienza, natura e coscienza.
In televisione e nella vita reale
Il suo lavoro non è passato inosservato: è apparso in una rubrica di Rai2, all’interno de L’Almanacco del giorno dopo condotto da Drusilla Foer, portando al grande pubblico la sua visione radicale ed in numerosi servizi giornalistici di trasmissioni televisive come Camper in viaggio.

Ma chi lo incontra di persona nelle passeggiate nei campi del Cilento o nei boschi del nord Italia, sa che La Capra Selvatica non è un personaggio mediatico: è un artigiano della terra, un mediatore tra uomo e natura, un poeta vegetale.
Conclusione
~ L’abbondanza è sotto gli occhi di chi la vuole vedere ~ cit.
Nel suo lavoro, Emanuele Cavaiolo ci ricorda che la natura non è una risorsa da sfruttare, ma una maestra da ascoltare.
In un mondo che corre verso il futuro, lui ci insegna a tornare indietro per andare avanti, passo dopo passo, pianta dopo pianta.
Lo ringrazio vivamente per il tempo prezioso che mi ha dedicato.
Per info sui prossimi corsi di riconoscimento delle piante spontanee con degustazione o per consulenze
Dr. Emanuele Cavaiolo
Tel. 3381523399
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Photo Credit: per gentile concessione di Emanuele Cavaiolo



