La pizza di Lentini’s

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     La diatriba legata all’uso del forno a legna esplosa in seguito alla ormai abusata puntata di Report ha diviso in fazioni gli addetti ai lavori: giornalisti gastronomici, foodblogger, critici, proprietari di ristoranti e persino i pizzaioli.

  Chi non saprebbe stare senza un forno a legna e chi si abbandona alle lusinghe del gas (lo ha fatto con un discreto successo Briscola Pizza Society nelle sue due location a Milano).

  Lentini’s, aperto a settembre in uno dei posti più chic della città, sfoggia addirittura due forni elettrici dalle fenomenali e rassicuranti sembianze vintage.

  Lo Scugnizzo di Izzo Forni, con cui aprirà anche Valentino Libro al Vomero, raggiunge temperature più che napoletane, e sfiderei chiunque a rendersi conto della differenza.

La pizza di Lentini’s

  E’ una signora e pasciuta pizza napoletana con un cornicione dal gonfiore ricercato, che strizza l’occhio all’imbarcazione di cui tanto si parla nelle ultime settimane.

  Il sapore, al primo boccone, è equilibrato e decisamente sorprendente, nonostante l’assenza di quelle veraci note affumicate che tanto piacciono agli strenui difensori dello status-quo (cioè il sottoscritto). Il pomodoro è un po’ crudo e salaticcio, mentre il Fior D’Agerola accarezza il palato con la consueta eleganza. Il cornicione è pieno di pasta in più punti, mentre altrove mostra delle caverne non indifferenti.

  Complessivamente una pizza Margherita discreta e appena sopra gli standard, senza particolari picchi di luminosità, ma sicuramente da riprovare e rivisitare.

  A proposito di luci, l’illuminazione del locale non omaggia certo i foodblogger e gli instagrammers: è tutto a fiammelle e giochi d’ombra, tant’è che non vedi bene neanche il menu. Ma il ristorante è decisamente bello e il servizio di grande professionalità (a parte qualche dimenticanza al momento dei dolci).

  Si esce soddisfatti e neanche tanto alleggeriti.

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