Limoni a rischio, in 30 anni diminuita la produzione del 40% per il “mal secco”

Agrumi a rischio in Italia. In circa 30 anni la superficie agricola investita a limoni è diminuita del 45% e la produzione del 41%. Declino in buona parte associato al dilagare del “mal secco”, patologia considerata altamente distruttiva.

Il governo è corso ai ripari, istituendo nella legge di bilancio, approvata dal Parlamento lo scorso 29 dicembre, un apposito Fondo in difesa della salute dei limoni e altri agrumi.

 

Un aiuto importante per le regioni chiave del settore, dove sono presenti produzioni di agrumi certificati da marchio di qualità.

 

La dotazione economica è di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, per un totale di 9 milioni di euro. In particolare, vengono finanziate le attività di ricerca finalizzate al contenimento della diffusione del ‘mal secco’, specificatamente alle produzioni Igp. “Vogliamo rafforzare le filiere italiane e proteggere i nostri prodotti, che sono sinonimo di eccellenza e qualità”, ha dichiarato al riguardo il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in occasione dell’approvazione della legge di bilancio.

 

Antonino e Vittoria Catara, docenti dell’Università di Catania, nella pubblicazione il ‘Mal secco’ degli agrumi, da un secolo in Sicilia” (2019) analizzano diffusione e rischi di questa devastante fitopatologia, dicono che in circa 30 anni, in Italia, la superficie investita a limone “è diminuita del 45% e la produzione del 41%. Una perdita che grava pesantemente sulla Sicilia”. E “il declino in buona parte è associato al dilagare del ‘mal secco’”. E proprio la ricerca “rappresenta l’arma con la quale le avversità possono essere fronteggiate”, conclude Silvia Di Silvestro, responsabile della sede di Acireale del Crea-Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura

Lascia un commento

Inizia a digitare per vedere i post che stai cercando.