Lo chef Ciro Salatiello presenta: Arancini spinaci e feta
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Lo chef Ciro Salatiello presenta: Arancini spinaci e feta
La spesa:
Gr 200 riso Arborio
450 brodo vegetale
30 carote a dadini e 30 cipolla rossa a dadini
50 melanzane a dadini
20 pomodori secchi a dadini
Un giro di olio extra vergine
Gr 80 spinaci già puliti+ 50 formaggio feta grattato
Gr 30 parmigiano reggiano
Sale
Pepe (Facoltativo)
Per friggere:
1 lt di olio di arachidi
Per la panatura:
4 Uova
Gr 30 sesamo
Pane grattato
Farina
La lavorazione:
In un fondo di olio, carote, cipolla appassite e pomodori secchi, fate tostare il riso Arborio.
Appena i chicchi saranno ben caldi, versate non più di 400 gr di brodo vegetale bollente.
Fate cuocere a fuoco basso per almeno 11 minuti. (La cottura del riso dipende dalla qualità dello stesso, leggere sulle etichette il tempo di cottura)
Mentre il riso cuoce friggiamo le melanzane a dadini leggermente infarinate che terremo da parte e le integreremo per ultimo, grattugiamo il formaggio feta a scagliette, il parmigiano grattato e prepariamoci le uova per la panatura con il pane grattato.
Ritornando sul riso a fine cottura (un paio di minuti prima) aggiungete gli spinaci tagliati a listarelle e sottili e girate, vedrete che si appassiranno subito.
Trasferire il riso cotto su un vassoio largo, distribuendolo in tutta la sua superficie per dare modo di raffreddarsi prima.
Appena sarà intiepidito cominciamo il processo di completamento aggiungendo il parmigiano, la feta grattata e i dadini di melanzane fritti.
Mischiare delicatamente tutti gli ingredienti senza spappolare le verdure, prelevare con le mani una piccola quantità di riso e formare gli arancini della grandezza che desiderate.
Panate passando gli arancini leggermente nella farina, nelle uova condite con sale e pepe, e in ultimo nel pane grattato mischiato ai semi di sesamo.
Mettete in frigorifero per almeno 3 ore prima di friggerli in olio a temperatura di 160°

Sono nato a Calvizzano, un paesino a Nord di Napoli e ho frequentato l’istituto alberghiero di Formia. Dopo il diploma, sono entrato nel mondo del lavoro passando dalle peggiori realtà, dalle quali ho tratto grandi vantaggi, a quelle migliori, che hanno migliorato il mio percorso professionale.