Ma quanto dovrebbe costare un espresso?

Lo sguardo democratico sul prezzo del caffè volge finalmente alla verità dei fatti, un rincaro dell’espresso e della colazione al bar, dovuto sia all aumento delle materie prime del 40% e sia all’aumento del 55% dei costi di gas ed energia.

di Paola Campana

Il fatidico giorno è arrivato, puntuale come un orologio svizzero a rivalsa di una battaglia che combatto da anni avendo fin dall’inizio della mia avventura applicato un prezzo superiore alla media dei bar a Napoli e in Italia nella mia caffetteria. E come me tanti altri professionisti del settore, che utilizzano materie prime di qualità, che lavorano con professionalità, conoscenza e passione in un settore peraltro, ai più sconosciuto. Ci tengo a sottolineare che l’italia è uno dei pochi paesi dove il prezzo del caffè è rimasto tra i più bassi al mondo, ed è per questo che ormai non ci sono più scuse il prezzo dell’espresso al bar va aumentato ed era ora!

Anche se molti di voi non saranno d’accordo sul rincaro del caffè, io credo fermamente che il tutto debba essere giustificato da una materia prima di qualità oltre che da un servizio impeccabile.

Se oggi mi trovo a scrivere questo articolo è perchè voglio ribadire al consumatore medio di pretendere di più dal proprio bar di fiducia: qualità, servizio pulizia e consapevolezza di bere un prodotto buono.

Mi rivolgo a tutti gli imprenditori o baristi d’Italia in quanto gestori di locali, non abbiate paura ad aumentare i prezzi. Non abbiate paura del leviatano/consumatore che detta leggi in un sistema economico malato che è rimasto indietro anni luce. Cercate di diversificare la domanda nel vostro locale, pretendete una materia prima superiore, affiancando al classico espresso all’italiana, caffè monorigine di alta qualità da proporre in estrazioni alternative: chemex, V60, aeropress, Sypohon, Ibrik. Cercate di formare il vostro personale che non dovrà essere solo gentile e sorridente ma dovrà pulire le attrezzature, saper preparare un caffè espresso, un cappuccino lavorato in latte art, un caffè monorigine estratto con Chemex spiegando anche al cliente l’origine e il gusto che si percepisce in tazza. Il mercato oggi mira sempre di più alla specializzazione dei mestieri. Il consumatore di oggi, alla luce dei fatti e a seguito della pandemia che ormai ci insegue da due anni, pretende più qualità, più pulizia e più gentilezza, e credo che con un prodotto ed un servizio di qualità, sono disposti a pagare l’ espresso anche 2 euro, purché in totale sicurezza e in un ambiente pulito e affidabile.

Oggi un bar, caffetteria che offre dei caffè di qualità, preparati in diverse tipologie di estrazione abbinandoli tutti ad un’ offerta gastronomica artigianale e fresca di giornata può senz’altro permettersi un aumento del prezzo medio della colazione. Tuttavia le attività aperte al pubblico vincenti sono quelle che puntano su una diversificazione dell’offerta, una vasta scelta di prodotti stagionali e a Km0, professionalità e accoglienza.

I locali del futuro saranno sempre di più le caffetterie – roastery indipendenti dalle grandi torrefazioni, fedeli ad una filosofia, ad un modus operandi fatto di passione, dedizione e ricerca. Del resto come diceva Platone una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta.

Nell’attesa dell’avvento del comunismo, quello che si prospetterà sarà che saremo e diventeremo sempre più esigenti, nei momenti più difficili pretendiamo di più da noi stessi e dagli altri. Anche il barista di oggi è una persona più colta, eclettico, curioso, ha sempre voglia di imparare, studiare e sperimentare nuovi metodi di estrazione del caffè, bevande e cibi. Offrire un servizio di qualità, diversificato è diventato un must have nell’ epoca della quarta rivoluzione industriale, dove tutti si ritrovano ancora ad offrire al pubblico un prodotto commerciale standardizzato.

Ultimamente sono stata all’estero e ho visitato diversi specialty coffee tra Parigi e New York, che fanno un ottimo lavoro senz’altro: qualità dei caffè, dei prodotti da forno, personale preparato ecc ecc, ma parliamoci chiaro, io credo che in Italia siamo superiori in materia di servizio al cliente, accoglienza e saper fare, se solo ci credessimo di più potremmo essere primi al mondo per caffè di qualità.

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