Mani d’oro formazione – Nasce la scuola del pizzaiolo napoletano

mani d'oro

La figura del pizzaiolo si è sempre portata appresso il retaggio di un lavoro privo di qualifica, un’arte tramandata e imparata per imitazione facendo la gavetta nelle pizzerie partendo dalla base, le pulizie.

Ebbene, nell’ultimo periodo stiamo assistendo al processo inverso. Corsi rapidi in cui si diventa pizzaioli dalla sera alla mattina senza carpirne davvero oserei dire la missione. Un lavoro come un altro, solo perché è moda.

A fronte del riconoscimento UNESCO per l’arte del pizzaiolo, urgeva fare un punto della situazione.

Attilio Albachiara, presidente dell’associazione Mani D’Oro sita in Acerra (NA), inaugura la nuova sede della stessa a Striano (SA) ove è stata pensata una vera e propria accademia.

La nuova sede, sita in via Sarno, inaugurata la sera del 30 settembre prevede al piano terra la scuola con la presenza di due forni Marana che permetteranno agli allievi iscritti di cimentarsi con le abilità acquisite.

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E al primo piano gli uffici e il centro direttivo dell’associazione.

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La struttura è molto bella, moderna e arredata con gusto. Confortevole, si presta ad essere visitata anche ad appassionati e curiosi che avranno modo di toccare con mano il vero spirito della pizza napoletana.

La serata inaugurale ha visto la presenza dell’Unione Pizzerie Storiche “Le Centenarie” con i suoi vari rappresentanti e il presidente Antonio Starita.

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La pizza napoletana, oltre le mode, resta la perfezione a cui tendere il modello che tutti vogliono copiare. La pizza si taglia a spicchi, ma non dev’essere un tarocco” (battuta n.d.r.)

Così, breve, rapido, ironico il saggio presidente delle pizzerie storiche napoletane.

Il corso durerà un anno e si dividerà in più fasi: livello 1, primi tre mesi qui. Seguono due mesi di stage in pizzeria. Fase 2 con affinamento delle tecniche e conoscenza approfondita delle materie prime. A fine anno esame e rilascio dell’attestato. Vogliamo formare pizzaioli tradizionali, non improvvisati. Non abbiamo fretta di “buttarli fuori” dopo poche settimane avendogli insegnato solo a “suonare il pianoforte” (ammaccare o poco più)  e mandarli allo sbaraglio dietro banchi di pizzerie come agnelli tra i lupi. Puntiamo alla formazione vera, a creare un lavoro che duri una vita” Così Albachiara sulla mission della sua scuola. Occhi fissi, illuminati da un sogno ma concreti non svolazzanti tra le nuvole.

Le premesse ci sono tutte, una fucina di pizzaioli, artigiani è pronta a partire.

La serata è stata impreziosita da un goloso buffet sia dolce che salato, vini e champagne, e la sublime pasta e patate dello chef Antonio Arfè.

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