Napoli bene. San Valentino a lume di candela, anzi di gruppo elettrogeno
La movida napoletana viene scossa da un’operazione congiunta tra carabinieri ed Enel.
Operazione cha portato alla luce un caso di furto di energia elettrica ai danni di due noti locali di Chiaia.
L’indagine, condotta alla vigilia di San Valentino, ha rivelato come i gestori di questi locali avessero manomesso i contatori elettrici per ridurre i consumi e risparmiare sulle bollette.
I locali coinvolti nell’operazione sono il ristorante Terrazza Calabritto, situato in Piazza Vittoria, e il Caffè La Nuit, in via Nazario Sauro.
Entrambi i locali sono molto popolari e frequentati, soprattutto durante le festività.
Le verifiche effettuate dai tecnici Enel hanno evidenziato manomissioni ai contatori elettrici di entrambi i locali, che registravano consumi ben al di sotto della realtà.
In particolare, il ristorante Terrazza Calabritto aveva ridotto i consumi del 72%, mentre il Caffè La Nuit del 67%.
I gestori dei due locali sono stati denunciati per furto di energia elettrica, un reato che prevede pene severe, tra cui la reclusione da due a sei anni e una multa salata.
Il titolare del ristorante Terrazza Calabritto, Vincenzo Politelli, ha espresso stupore per quanto accaduto, dichiarando di non essere a conoscenza delle irregolarità. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso e si attendono gli sviluppi.
Questo caso solleva importanti interrogativi sulla gestione delle attività commerciali e sulla necessità di garantire la trasparenza e il rispetto delle leggi.
L’utilizzo illegale dell’energia elettrica non solo danneggia le aziende fornitrici, ma crea anche una concorrenza sleale nei confronti degli altri operatori del settore.
L’operazione condotta a Chiaia dimostra l’importanza di effettuare controlli periodici per contrastare il fenomeno del furto di energia elettrica.
È fondamentale che tutti gli operatori del settore rispettino le normative vigenti e agiscano in modo trasparente, contribuendo così a creare un mercato più equo e competitivo.
Stupisce tutti noi di Di Testa e di Gola che tale attività criminosa e vergognosa sia stata svolta e portata avanti da locali che praticano prezzi per pochi e non avrebbe bisogno di tali attività per marginalizzare avendo già lauti e corposi guadagni con la sola attività di ristorazione.
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Di formazione classica sono approdato al cibo per testa e per gola sin dall’infanzia. Un giorno, poi, a diciannove anni è scattata una molla improvvisa e mi sono ritrovato sempre con maggior impegno a provare prodotti, ad approfondire argomenti e categorie merceologiche, a conoscere produttori e ristoratori. Da questo mondo ho appreso molte cose ma più di ogni altra che esiste il cibo di qualità e il cibo spazzatura e che il secondo spesso si mistifica fin troppo bene nel primo. Infinitamente curioso cerco sempre qualcosa che mi dia quell’emozione che il cibo dovrebbe dare ad ognuno di noi, quel concetto o idea che dovrebbe essere ben leggibile dietro ogni piatto, quella produzione ormai dimenticata o sconosciuta. Quando ho immaginato questo sito non l’ho pensato per soddisfare un mio desiderio di visibilità ma per creare un contenitore di idee dove tutti coloro che avevano piacere di parteciparvi potessero apportare, secondo le proprie possibilità e conoscenze, un contributo alla conoscenza del cibo. Spero di esservi riuscito. Il mio è un viaggio continuo che ho consapevolezza non terminerà mai. Ma è il viaggio più bello che potessi fare.
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