Pane: la crisi energetica mette a rischio la produzione

“L’aumento esponenziale delle utenze del gas e dell’energia elettrica pongono a serio rischio la tenuta delle imprese della panificazione”. Lo afferma. il Presidente di Assipan Confcommercio, Antonio Tassone, spiegando che “il rischio è che tra un paio di mesi il pane artigianale possa sparire dalle tavole degli italiani”.

“Le piccole e medie imprese di questo passo scompariranno – sottolinea l’Associazione che chiede al Governo un adeguato e tempestivo credito d’imposta che compensi l’incremento del costo energetico, nonché un tetto massimo a questi costi,- lasciando spazio ai grandi operatori industriali”.

Assipan Confcommercio ritiene indispensabile l’immediato inserimento delle imprese della panificazione fra quelle energivore, alla luce soprattutto dell’impatto che tale voce di costo ha sul valore della produzione e, in linea generale, chiede di procedere alla revisione della fissazione dei prezzi del gas sul mercato TTF, ossia l’indice di borsa del gas sul mercato dei Paesi Bassi, dal quale sarebbe opportuno sganciarsi, e di valutare la possibilità di praticare prezzi del gas legati ai contratti di fornitura, cioè sulla base dei prezzi all’importazione che sono notevolmente più bassi di quelli del mercato TTF.

Inoltre, il contesto economico attuale – conclude l’Associazione – “richiede di riconsiderare l’attivazione della moratoria sui finanziamenti in essere per un periodo di almeno 12 mesi, cosi come avvenuto in piena emergenza pandemica. Senza questi interventi immediati, il pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe presto mancare sulle tavole degli italiani”

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