Presentata L’Annata Vitivinicola in Piemonte 2024
- redazione
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Presentata L’Annata Vitivinicola in Piemonte 2024
Poco dopo la metà di ottobre, chiusa la vendemmia, si traccia il bilancio del 2024, un’annata segnata da un clima caldo-umido che ha interrotto il trend siccitoso degli ultimi anni.
Nonostante il lavoro intenso e le difficoltà, il bilancio resta positivo: le uve offrono vini in linea con le tendenze di mercato verso una riduzione del tenore alcolico.
Si stima siano oltre 2,25 i milioni gli ettolitri prodotti (+ 5%) contro i 2,06 milioni del 2023.
I dati sono ancora provvisori in quanto il termine ultimo per inviare le dichiarazioni di produzione è il 20 dicembre.
Il Piemonte inoltre si conferma come la seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato con un giro d’affari per il comparto vinicolo a quota 1.248 milioni di euro.
Sul fronte export, crescono i rossi Dop piemontesi di circa l’1% a valore (a fronte di un +4,4% a volume), trainati da un forte recupero del Canada (+49%) e da importanti crescite in Svezia (+14%), Giappone e Stati Uniti (+10% entrambi).
Questa in sintesi l’analisi fatta da enologi, agronomi e giornalisti di settore in L’Annata Vitivinicola in Piemonte 2024.
Un lavoro che Vignaioli Piemontesi porta avanti da più di trent’anni, dal 1992, raccogliendo minuziosamente i dati regionali di maturazione delle uve e dell’andamento climatico in varie zone vitivinicole del Piemonte e svolgendo un’attività di coordinamento di tutti i tecnici viticoli e agronomi presenti sul territorio.
La pubblicazione è stata presentata nel Castello di Grinzane Cavour.
Conclusa la parte tecnica, presentata da Federico Spanna (Regione Piemonte), Daniela Tornato e Michele Vigasio (Vignaioli Piemontesi), la parola a Denis Pantini (NOMISMA) che ha presentato performances e posizionamento competitivo dei vini piemontesi nello scenario di mercato.
Slide e presentazioni si possono scaricare sul sito www.vignaioli.it.
La giornata si è conclusa con la presentazione del libro del libro Social, PR e media relations del vino – 100 FAQ per il mercato USA.
Scritto a quattro mani da Stevie Kim e Gino Colangelo.
Presentano una guida pratica rivolta ai produttori ed esportatori italiani che desiderano comunicare e vendere i propri vini negli Stati Uniti.
Il libro, edito da Mamma Jumbo Shrimp e disponibile su Amazon, risponde a 100 domande chiave per navigare il complesso mercato vinicolo statunitense.
Organizzato in 12 capitoli.
Copre temi come content marketing, relazioni con i media, influencer marketing e critici americani, offrendo strategie concrete per massimizzare visibilità e successo.
Scritta in italiano e presto tradotta in inglese, questa risorsa offre consigli basati su casi studio reali, aiutando i produttori a orientarsi in un mercato competitivo e strategicamente essenziale come quello degli USA.
La moderazione della giornata è stata affidata ad Alessandra Biondi Bartolini, direttrice scientifica di Millevigne, la rivista tecnica edita da Vignaioli Piemontesi.
Performances e posizionamento competitivo dei vini piemontesi nello scenario di mercato
Lo scenario di mercato del vino è cambiato ed è in continua evoluzione: cambiamenti climatici, nuovi approcci al consumo, tensioni geopolitiche a livello internazionale e tanto altro ancora stanno ridisegnando il perimetro di mercato del vino italiano.
Denis Pantini, responsabile Nomisma Wine Monitor, ha analizzato le performance dei vini piemontesi, in particolare all’estero.
Il Piemonte, è la seconda regione italiana – dopo il Veneto – per valore dell’export di vino.
I primi 9 mesi segnalano un leggero calo a valore (-0,4%), dopo un 2023 che ha visto arretrare le vendite oltre frontiera dei propri vini di quasi il 6%.
In questo scenario, crescono i rossi Dop piemontesi di circa l’1% a valore (a fronte di un +4,4% a volume), trainati da un forte recupero del Canada (+49%) e da importanti crescite in Svezia (+14%), Giappone e Stati Uniti (+10% entrambi).
Sotto la parità invece l’Asti spumante (-1,7%), trascinato al ribasso da Germania (-9%), Austria (-14%) e Polonia (-20%).
Corrono invece le esportazioni in Russia (+51%).
I principali driver che sembrano guidare gli acquisti di vino in Italia possono essere ricondotti a una maggior attenzione alla sostenibilità, al salutismo e all’interesse per i territori dei vini.
Questo si esplica nell’interesse dei consumatori verso i vini bio, sostenibili, ottenuti da vitigni autoctoni ma soprattutto dai vini a minor gradazione alcolica (quando non dealcolati).
Si tratta di trend che trovano riscontro anche in altri mercati mondiali.
Negli Stati Uniti dove alla maggior attenzione alla sostenibilità e alla gradazione alcolica, si unisce l’interesse per la mixology, particolarmente apprezzata dalle nuove generazioni.
I DATI DELLA VENDEMMIA 2024
Ricordiamo in sintesi quali sono i dati della vendemmia 2024.
La raccolta delle uve è tornata a essere nella norma, tra settembre e ottobre.
Tra i vigneti del Piemonte, si stima che la produzione di vino abbia avuto un incremento del 5% rispetto all’anno prima attestandosi a oltre 2,25 milioni di ettolitri.
In Italia la produzione 2024 è stimata a circa 41 milioni di ettolitri (+7% rispetto all’anno prima).
Sulla base delle analisi e valutazioni condotte regolarmente dal servizio tecnico di Vignaioli Piemontesi, l’annata può essere valutata complessivamente come più che discreta.
I tecnici assegnano le «otto stelle e mezzo» al Sauvignon Blanc; le «otto stelle» a Brachetto, Pelaverga, Ruché, Chardonnay.
Sette stelle e mezzo a Cortese, Erbaluce, Favorita, Moscato, Barbera, Freisa, Nebbiolo, Vespolina, Pinot Nero. Sette stelle a Arneis, Timorasso, Nascetta, Grignolino.
Sei e mezzo al Dolcetto. «Il carattere più apprezzabile del 2024 – sostengono i tecnici – potrebbe essere quello delle ‘ridimensionate’ potenze alcoliche anche più in sintonia con le nuove richieste di mercato».
Il dato definitivo sugli ettari vitati sarà disponibile a gennaio, al termine delle dichiarazioni di vendemmia, ma si stima siano 44471 ettari vitati in Piemonte, in lieve aumento rispetto allo scorso anno quando, per la prima volta dal 2017, hanno registrato una flessione, passando da 45.823 ettari del 2022 a 44.285.
Analizzando l’andamento degli ultimi dieci anni (2013-2022), il vigneto piemontese ha mostrato una situazione complessivamente stabile, con una crescita progressiva fino al 2022.
Nel 2013, la superficie vitata era di 44.169 ettari, scesa nel 2014 a 43.893 e nel 2015 a 43.553, per poi stabilizzarsi a 43.500 nel 2016.
Dal 2017 è iniziato un trend di ripresa: 44.202 ettari nel 2017, 44.449 nel 2018, 44.677 nel 2019, 44.737 nel 2020, fino a raggiungere i 45.420 ettari nel 2021.
Il 2022 ha segnato un ulteriore incremento a 45.823 ettari.
La produzione stimata di vini a denominazione di origine è di 2,10 milioni di ettolitri.
Ci sono 60 denominazioni con 19 Docg e 41 Doc che coprono circa l’83% della produzione regionale; quasi tutta di vitigni autoctoni storici.
Il valore della produzione piemontese è di 1.248 milioni di euro su un totale di euro 9.084 milioni.
Il Piemonte si conferma come seconda regione a livello nazionale per impatto di fatturato.
Un export che interessa circa il 60% del vino prodotto in Piemonte, di cui il 70% nei paesi comunitari e il 30% nei paesi extra Ue.
Il 33% della produzione vitivinicola in Piemonte arriva dal mondo della cooperazione.
33 cantine cooperative piemontesi sono associate e rappresentate da Vignaioli Piemontesi con circa 6.000 soci.