Quando la pizza diventa inclusiva: grazie al basso apporto calorico

Valentino Interlandi
Pizzeria Raggio di Sole

Quando la pizza diventa inclusiva: grazie al basso apporto calorico

La pizza è da sempre il simbolo dell’italianità, un piatto che unisce generazioni e culture, capace di adattarsi ai tempi senza mai perdere popolarità.

Se una volta il concetto di “buona pizza” si limitava all’equilibrio tra farina, acqua, lievito, pomodoro e fiordilatte oggi il mondo della pizza sta cambiando con una rapidità sorprendente.

La trasformazione non riguarda solo le farciture o le mode del momento, ma soprattutto la filosofia con cui le pizzerie si rivolgono ai clienti.

Il cliente contemporaneo è sempre più informato ed esigente, attento a ciò che mangia non solo per piacere ma anche per benessere.

L’impasto low-carb

Ecco perché alcune pizzerie da qualche anno propongono impasti alternativi che vanno oltre la classica farina: alga spirulina, curcuma, multi cereali, integrale solo per citarne alcuni.

Ogni variazione non è soltanto un vezzo creativo, ma una risposta a chi cerca leggerezza, varietà e un apporto nutrizionale diverso.

L’impasto diventa così un linguaggio nuovo, che racconta una sensibilità diversa verso le esigenze del consumatore.

La vera novità, però, è l’arrivo di impasti pensati specificamente per chi, per motivi di salute, non può più consumare grandi quantità di carboidrati.

La pizzeria “Raggio di Sole” a Casarano

Un esempio arriva da Casarano, in provincia di Lecce, dove la pizzeria Raggio di Sole di Arturo De Matteis, formatosi presso l’accademia del maestro Luigi Stamerra a Racale, propone anche un impasto low carb unico nel suo genere.

Raggio di Sole - Arturo de Matteis
Raggio di Sole – Arturo de Matteis

Idratazione alta e pochissimi carboidrati

Realizzato esclusivamente con prodotti naturali e con un’idratazione al 100%, contiene appena il 3% di carboidrati.

Questo significa che una base pizza intera apporta soltanto il 4% di carboidrati, con numeri sorprendenti: una margherita, ad esempio, arriva a 16 grammi di carboidrati totali, pari a 64 kcal contro le circa 800 kcal di una pizza tradizionale.

Impasti
Impasti

È chiaro che il futuro della pizza non sta nell’abbandonare la tradizione, ma nell’aprirsi a nuove possibilità che rendano questo prodotto ancora più inclusivo.

Conclusione

Le pizzerie non vogliono più limitarsi a offrire un piatto buono, ma cercano di essere un luogo in cui ciascun cliente possa sentirsi accolto e rispettato nelle proprie esigenze come è già avvenuto in passato per le senza glutine e senza lattosio.

Resterà sempre la diatriba tra ruota di carro e contemporanea ma il mondo della pizza cambia, sì, ma resta fedele al suo destino: essere il cibo più amato, capace di reinventarsi senza mai perdere il suo vero fascino.

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Salentino, classe 1988, con alle spalle una solida esperienza tra i fornelli e una qualifica da sommelier di primo livello, è oggi giornalista pubblicista specializzato in enogastronomia. Curioso per natura e appassionato di storie vere, ama scovare piccole realtà locali e raccontarne i sapori e le persone. Per lui ogni scelta importante è sempre passata dalla stessa bussola interiore: “Nel dubbio, mangia”. Il cibo e il vino non sono solo passioni, ma il punto di partenza di un viaggio continuo alla scoperta dell’anima gastronomica del territorio.
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