Quando la pizza diventa inclusiva: grazie al basso apporto calorico
La pizza è da sempre il simbolo dell’italianità, un piatto che unisce generazioni e culture, capace di adattarsi ai tempi senza mai perdere popolarità.
Se una volta il concetto di “buona pizza” si limitava all’equilibrio tra farina, acqua, lievito, pomodoro e fiordilatte oggi il mondo della pizza sta cambiando con una rapidità sorprendente.
La trasformazione non riguarda solo le farciture o le mode del momento, ma soprattutto la filosofia con cui le pizzerie si rivolgono ai clienti.
Il cliente contemporaneo è sempre più informato ed esigente, attento a ciò che mangia non solo per piacere ma anche per benessere.
L’impasto low-carb
Ecco perché alcune pizzerie da qualche anno propongono impasti alternativi che vanno oltre la classica farina: alga spirulina, curcuma, multi cereali, integrale solo per citarne alcuni.
Ogni variazione non è soltanto un vezzo creativo, ma una risposta a chi cerca leggerezza, varietà e un apporto nutrizionale diverso.
L’impasto diventa così un linguaggio nuovo, che racconta una sensibilità diversa verso le esigenze del consumatore.
La vera novità, però, è l’arrivo di impasti pensati specificamente per chi, per motivi di salute, non può più consumare grandi quantità di carboidrati.
La pizzeria “Raggio di Sole” a Casarano
Un esempio arriva da Casarano, in provincia di Lecce, dove la pizzeria Raggio di Sole di Arturo De Matteis, formatosi presso l’accademia del maestro Luigi Stamerra a Racale, propone anche un impasto low carb unico nel suo genere.

Idratazione alta e pochissimi carboidrati
Realizzato esclusivamente con prodotti naturali e con un’idratazione al 100%, contiene appena il 3% di carboidrati.
Questo significa che una base pizza intera apporta soltanto il 4% di carboidrati, con numeri sorprendenti: una margherita, ad esempio, arriva a 16 grammi di carboidrati totali, pari a 64 kcal contro le circa 800 kcal di una pizza tradizionale.

È chiaro che il futuro della pizza non sta nell’abbandonare la tradizione, ma nell’aprirsi a nuove possibilità che rendano questo prodotto ancora più inclusivo.
Conclusione
Le pizzerie non vogliono più limitarsi a offrire un piatto buono, ma cercano di essere un luogo in cui ciascun cliente possa sentirsi accolto e rispettato nelle proprie esigenze come è già avvenuto in passato per le senza glutine e senza lattosio.
Resterà sempre la diatriba tra ruota di carro e contemporanea ma il mondo della pizza cambia, sì, ma resta fedele al suo destino: essere il cibo più amato, capace di reinventarsi senza mai perdere il suo vero fascino.



