Recensioni anonime? Sì, ma solo con lo scontrino.
Un emendamento al DdL PMI propone una novità importante: per pubblicare recensioni online sarà obbligatorio allegare lo scontrino.
L’obiettivo è contrastare il fenomeno delle recensioni false, che danneggiano in modo serio molte imprese. Una recensione anonima resterebbe possibile, ma solo se accompagnate da uno scontrino datato non oltre 15 giorni. Perché questa misura Il problema delle false recensioni pesa soprattutto sul turismo e sulla ristorazione.
Secondo i dati, l’82% dei clienti legge recensioni prima di prenotare un albergo e il 70% lo fa per i ristoranti.
Non sorprende quindi che siano nati numerosi portali dedicati alle opinioni degli utenti. Spesso, però, i titolari devono difendersi da commenti negativi non autentici, difficili da smascherare come pratiche scorrette. In passato si era pensato di vietare del tutto le recensioni anonime, ma ciò andava contro la tutela della privacy. Ora si cerca un compromesso: recensioni anche senza nome, ma con prova d’acquisto recente.
I limiti della proposta
La nuova regola potrebbe ridurre gli abusi, ma non eliminarli del tutto. Nulla vieta, ad esempio, che un concorrente paghi qualcuno per usufruire di un servizio e poi lasciare una recensione negativa non veritiera.
Attenzione agli incentivi nascosti.
Un altro punto discusso riguarda chi incoraggia una recensione positiva offrendo in cambio pranzi, cene o soggiorni gratuiti. Questa pratica è molto diffusa, soprattutto con influencer e personaggi seguiti online. In realtà si tratta di pubblicità a tutti gli effetti, che dovrebbe essere segnalata come ADV.
Il problema è distinguere chi opera come professionista della promozione da chi semplicemente racconta la propria esperienza sui social.
