Regina di Puglia e le Terre dell’Uva prelibatezza “Made in Puglia”
Catone (234-149 a.C.) poneva la vigna come la prima delle colture della penisola.
Dal momento in cui la Grecia divenne una provincia di Roma (146 a.C), iniziò il periodo di fulgida fioritura economica ed agroalimentare, che da economia di pura sussistenza, basata sui cereali, stava evolvendosi in una forma più orientata verso il commercio, in cui vite ed ulivo conquistavano un ruolo dominante.
Il patrimonio dei vitigni risale all’alba dei tempi. La famiglia delle vitacee è comparsa sulla Terra circa 140 milioni di anni fa. Le specie del genere “Vitis”, salvate dopo le glaciazioni sono oltre sessanta.
In sette/ottomila anni di viticoltura, sono state selezionate nel mondo circa ventimila varietà di specie.
La viticoltura in Italia
L’Italia vanta il più grande patrimonio genetico che nessun paese al mondo può eguagliare.
In Italia esistono circa duemila varietà di cui i principali vitigni coltivati, pare siano sorti con vitigni indigeni, e con vitigni importati dal vicino Oriente mediterraneo, greco e asiatico.
L’Italia ed i Paesi del Mediterraneo hanno lavorato alacremente sul versante del patrimonio di varietà delle viti, insieme al pane ed all’olio.
Poco a poco la coltura della vite, ha acquisito importanza diffondendosi maggiormente nell’ambito territoriale.
La vite, per la sua morte apparente in inverno e la sua rigogliosa rinascita primaverile, diventa emblema del ciclo annuale di morte e rinascita della natura, ma anche dell’immutabilità dell’ordine esistente.
La vite e il suo frutto per eccellenza, l’uva, rappresenta per il comune capofila, autore da tre anni consecutivi dell’importante operazione per il settore ortofrutticolo italiano e strategia di marketing Noicàttaro, in provincia di Bari e gli altri comuni aderenti alle Terre dell’Uva, il secondo prodotto più esportato del comparto ortofrutticolo nazionale con un fatturato che si aggira intorno ai 685 milioni di euro.
Il Comune di Noicàttaro guidato dal sindaco Raimondo Innamorato e dagli assessori all’Agricoltura Vito Fraschini e allo Sviluppo del Territorio Germana Pignatelli, con Regina di Puglia, hanno riscosso consensi e adesioni da parte dei comuni limitrofi vocati alla produzione dell’uva da tavola, perseguendo e raggiungendo l’obiettivo di far conoscere le bellezze del territorio e del suo prodotto identitario, pilastro dell’economia territoriale: l’uva da tavola.
Quali sono le differenze con le varietà di uva da vino e perché si chiama “Uva da tavola”?
Parliamo delle “gemelle diverse” al centro della tradizione agroalimentare italiana.
Entrambe appartengono al genere Vitis e alla specie vinifera, ma si differenziano in quanto l’uva da tavola viene considerata un frutto e può essere utilizzata solo per il consumo alimentare, mentre l’uva da vino può essere impiegata per la vinificazione, nel rapporto tra zuccheri e acidi al momento della raccolta.
L’uva da tavola è considerata matura e raccolta a maturazione piena, quando gli zuccheri hanno sostituito gli acidi presenti nell’acino stesso, inoltre è una bacca ricca di elementi nutritivi, utilizzata nel settore alimentare ed estetico, grazie all’elevata presenza di sali minerali, vitamine e zuccheri.

L’uva da vino invece è raccolta quando ha ancora pochi zuccheri e tanta acidità.
La produzione
La Puglia dove si concentra il 60% della produzione, seguita dalla Sicilia e dalla Basilicata con il 5%, è il primo fornitore europeo di uve da tavola con semi e senza semi, e non a caso detiene l’unica IGP dell’uva da tavola in Europa.
Il Comune di Noicàttaro e le aziende del territorio che operano lungo tutta la filiera, per il terzo anno consecutivo di Regina di Puglia, hanno riconfermato quell’identità territoriale fortemente voluta dalla Giunta Innamorato, con la realizzazione di una serie di eventi di elevato spessore, sia culturale che promozionale per le produzioni di qualità e per il territorio intero.

Promuovere ed essere parte attiva per il terzo anno consecutivo di Regina di Puglia, questa vetrina internazionale, ha comportato per le Città aderenti alle Terre dell’Uva, oltre che le ovvie ricadute in termini pubblicitari in quanto si forniscono opportunità commerciali alle aziende selezionate, l’incontro con i buyers internazionali e nazionali.
I comuni aderenti
Il Comune di Noicàttaro e i comuni aderenti, Rutigliano, Mola di Bari, Casamassima, Castellaneta, Adelfia e Polignano a Mare, hanno creato un sistema territoriale coeso per la valorizzazione del prodotto e delle sue tradizioni, permettendo di far conoscere i protagonisti del territorio e scoprire le aziende capaci di coniugare accoglienza, qualità e identità culturale.
Il programma 2025 ha coinvolto aziende di produzione e confezionamento che hanno offerto esperienze autentiche tra uva, paesaggio e ospitalità, con l’obiettivo di raccontare il valore di un settore in crescita, strategico per l’economia rurale e turistica della Puglia.

Strategia territoriale per scoprire e valorizzare il territorio, l’uva da tavola che unisce cultura, natura e convivialità.
Noicàttaro un esempio virtuoso tra storia e visione futura grazie al rafforzamento del senso di appartenenza territoriale, fattore questo in grado di rendere più coesa la comunità locale e rafforzarne l’immagine esterna di un paese come Noicàttaro, intriso di storia e di eccellenze, un comune in grado di fronteggiare l’arena globale e presentare un’immagine del territorio originale e suggestiva.
I buyer
L’importante tappa culturale di Regina di Puglia 2025, ha permesso alla città di Noicàttaro di risvegliarsi dai flash dei fotografi, giornalisti e buyer provenienti dall’Europa e dal Medio Oriente.
Ad accogliere i buyer nel Palazzo della Cultura, è stato lo stesso sindaco Raimondo Innamorato e la sua Giunta, invitando i buyer provenienti da Italia, Emirati Arabi, Francia, Germania, Svizzera, Polonia e Lituania e i giornalisti del settore ad un cordiale aperitivo di benvenuto.
A guidare i buyer per le vie ed i principali monumenti della Città Capitale dell’Uva da Tavola, gli assessori Vito Fraschini, Germana Pignatelli, Barbara Scattarella, Vito Angelo Santamaria e il vicesindaco Nunzio Latrofa.
Hanno potuto ammirare le aziende di produzione e confezionamento dell’uva da tavola, in campo e in magazzino del territorio, immortalare gli storici palazzi, le antiche chiese, ma la voglia di scoprire e catturare nuove immagini, ha spinto il gruppo in un luogo bellissimo che rimarrà impresso sulle pagine del calendario istituzionale e nella mente dei visitatori: il vecchio frantoio ipogeo del 1800 diventato il teatro all’italiana più piccolo di tutta Europa, un vero e proprio gioiello dell’architettura italiana, degustazioni, incontri B2B e una cena nel vigneto a base di prodotti tipici.
Attività concentrate nel periodo della festa del Carmine.
Il convegno
Giorni culminati con un convegno sull’Uva da Tavola al Palazzo della Cultura, che ha visto anche la presenza di ISMEA, della CUT, di APEO, dell’IGP Uva da tavola di Puglia.

La III edizione di Regina di Puglia 2025, l’evento condiviso dalla Regione Puglia e dalla Città Metropolitana di Bari, ha come obiettivo riuscire a valorizzare, avvalendosi di esperti del settore ortofrutticolo, l’evidente matrice gastronomica come preziosa risorsa culturale in chiave promozionale del territorio.

Un progetto che porterà in giro l’immagine di questo splendido lembo di terra che deve essere valorizzato e riscoperto per le sue eccellenze, con l’ambizione di costruire percorsi di collaborazione reciproche, mettere in vetrina identità e servizi, conoscere e farsi conoscere, un evento per accendere i riflettori non solo su Noicàttaro, ma sull’intero areale di produzione, valorizzare a livello internazionale il territorio di produzione dell’uva da tavola, un Comune sempre aperto alle più ampie collaborazioni, che si è concluso durante la II edizione 2024, con la firma di una dichiarazione d’intenti per dare vita ad una Rete territoriale in grado di interloquire con i livelli istituzionali più alti.
La strategia
All’interno della strategia di marketing territoriale che punta all’internazionalizzazione delle aziende e alla forte riconoscibilità del territorio, Regina di Puglia diventa una vetrina imprescindibile per catalizzare l’attenzione di migliaia di buyer, coniugando l’attrattività dell’uva, alle possibilità di coniugare esperienze culturali sul territorio.

È davvero emozionante aver partecipato ad un evento di questa caratura. Credo che il tessuto produttivo nojano, fatto di imprenditori, produttori e appassionati dell’uva da tavola, meriti una vetrina così importante.
Il comparto merita, soprattutto, di avere delle opportunità concrete di crescita, di confronto e di scambio con i maggiori circuiti e con i più accreditati stakeholder di settore, con l’obiettivo di sostenere in ogni modo, la ripartenza del tessuto economico locale che deve andare di pari passo all’azione che l’Amministrazione Innamorato sta conducendo sul fronte della valorizzazione dell’immagine del territorio.

Una strategia integrata che, intende assicurare la migliore visibilità alla meta turistica Terre dell’Uva, quale destinazione in grado di offrire esperienze d’eccellenza, anche nell’ambito dell’uva-turismo.



