Siccità: allevamenti ittici a rischio, troppo sale in acqua

Siccità e temperatura dell’acqua sopra la media anche di 5 gradi preoccupano i produttori ittici di stagni e lagune, ma anche quelli degli gli allevamenti di mitili, vongole e ostriche Le scarse piogge hanno, infatti, aumentato la salinità dell’acque che, insieme all’elevato caldo favoriscono la proliferazione di alghe e una minor ossigenazione; un mix che rischia di mandare in sofferenza alcune produzioni.

Ad evidenziare la sofferenza anche di questo settore all’ANSA è Feagripesca-Confcooperative che traccia la geografia delle criticità.

 

E se ad Orbetello già dai primi di giugno è allarme per la presenza di troppe alghe quando le temperature delle acque tra l’altro non erano ancora elevatissime, in Liguria i mitilicoltori sono preoccupati perché in mare si sono superati i 25 gradi e c’è tantissimo sale.

Le cozze, infatti, per crescere bene hanno bisogno di un adeguato apporto di acqua piovana e di temperature equilibrate. “Se diminuisce la percentuale di ossigeno disciolta in mare – spiegano i produttori liguri – la crescita si ferma”. E mentre i vivai si atrofizzano, il caldo spiegano i produttori “rende iperattive le orate che, essendo animali a sangue freddo, risentono dello sbalzo termico repentino e diventano voraci facendo razzia di cozze di cui vanno ghiotte”. Nel Delta del Po, dove si sono i più grandi allevamenti di vongole, cozze e ostriche, si sta alla finestra sperando in una brezza che favorirebbe una migliore ossigenazione e spazzare via le alghe. “La situazione al momento è sotto controllo ma si vede qualche alga in più rispetto al passato”, fa sapere il vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative Emilia Romagna, Vadis Pesanti, “ma in questo momento le piogge in laguna sarebbero deleterie perché si creerebbe lo stesso effetto di quando in una pentola piena di acqua bollente si aggiunge il sale”.

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