Supermercati: la classifica di Altroconsumo sulle catene più convenienti per fare la spesa

Altroconsumo ha pubblicato la classifica delle catene di supermercati, ipermercati e discount dove la spesa costa meno. I dati provengono dall’analisi di un campione di oltre 1,6 milioni di prezzi rilevati in 1.171 punti vendita di 67 città italiane. La rilevazione (fatta tra il 7 marzo e il primo aprile 2022) è particolarmente utile quest’anno, visto che il tasso di inflazione (8,4%) ha provocato un’impennata dei prezzi di beni e servizi. Un aumento così elevato non si registrava infatti dal dicembre 1985, quando il valore era giunto all’8,8%. L’aumento nei prezzi dei supermercati e dei discount registrato da Altroconsumo, però, non corrisponde all’inflazione. L’incremento rispetto alla classifica realizzata nel 2021, è dell’1% per super e ipermercati e del 5,2% per i discount (la percentuale di incremento nei discount è superiore perché in questi negozi il prezzo di partenza risulta più basso e il gestore ha un minor margine di guadagno). La metodologia dell’inchiesta ha provocato fra gli addetti ai lavori qualche polemica.

Un elemento importante, evidenziato nell’indagine, riguarda il tipo di risposta che i supermercati e gli ipermercati danno ai prezzi vantaggiosi delle catene discount, che negli ultimi anni stanno conquistando i clienti delle insegne tradizionali. Per reagire a questo logoramento, le grandi catene hanno incrementato il numero di pro­dotti con il loro marchio (detti anche a marchio commerciale o del distributore), che di solito hanno un prezzo del 10-15% inferiore rispetto a quelli analoghi ma con il brand delle aziende di marca. Per capire quanto siano importanti questo segmento basta dire che rappresentano circa il 20% delle vendite totali.

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Tabella 1 (sinistra): Classifica per chi fa la spesa mista: prodotti di marca, marchio del distributore e articoli più economici. Tabella 2 (destra): Classifica per chi fa la spesa mettendo nel carrello solo prodotti di marca

Altroconsumo ha valutato la convenienza dei negozi stilando diverse classifiche a seconda del tipo di spesa. La prima classifica interessa le persone abituate a comprare in supermercati e ipermercati mettendo nel carrello non solo prodotti di marca, ma anche quelli con il marchio del distributore e i più economici esposti sugli scaffali. Si tratta insomma di una spesa mista, probabilmente la più vicina a un’esperienza d’acquisto reale. In questa classifica le catene più convenienti sono Famila superstore e Dok, mentre quelle più costose, posizionate in fondo alla classifica (11-12% in più rispetto alle prime in classifica), sono Carrefour Ipermercati e Bennet (vedi tabella 1).

Per chi sceglie di mettere nel carrello esclusivamente prodotti di marche famose, i negozi più convenienti sono quelli con insegna Esselunga, seguiti a ruota dai Superstore, sempre di Esselunga e dai Famila e spazio Conad. Con questo tipo di spesa, comunque, si può risparmiare generalmente di meno, perché i prezzi dei brand famosi sono meno differenziati. Il gap tra i negozi più economici e quelli ‘più costosi’ (Carrefour Market) è quindi qui solamente del 9% (vedi tabella 2).

Quando invece l’obiettivo è semplicemente quello di acquistare i prodotti più economici, senza distinzione tra discount e supermercati o ipermercati tradizionali, i discount si aggiudicano il primo posto della convenienza. In questa ‘gara del risparmio’ i vincitori sono Aldi ed Eurospin, seguiti dalle insegne Prix discount, IN’S mercato e Lidl dove la spesa risulta superiore rispettivamente del 2%, del 6% e del 7% (vedi tabella 3) rispetto ai primi due. In questa classifica le prime insegne di supermercato classico che compaiono sono Esselunga Superstore ed Esselunga, rispettivamente in ottava e nona posizione. Questo risultato si giustifica  grazie all’ampio assortimento di prodotti con etichetta gialla Smart indicati ai clienti come i più economici del punto vendita. Si tratta di prodotti economici che hanno comunque prezzi superiori del 9 e del 12% rispetto ai prodotti di Aldi ed Eurospin.

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Tabella 3 (sinistra): Classifica per chi fa la spesa in qualsiasi tipo di punto vendita alla ricerca dei prodotti più economici. Tabella 4 (destra): Classifica per chi fa la spesa scegliendo solo prodotti con il marchio del supermercato


L’ultima classifica
 (che però non considera i discount) interessa le persone che comprano solo prodotti che rientrano nella categoria della marca privata (in genere etichettati con il marchio del supermercato e facilmente distinguibili perché riportano sull’etichetta il nome e la ragione sociale dell’insegna). Qui, con una certa sorpresa, troviamo Carrefour in testa, seguito a parità di prezzi da Ipercoop, Famila e Spazio Conad. I meno economici tra i prodotti a marchio sono invece quelli di Bennet, Eurospar ed Esselunga: rispettivamente più costosi del 19%, 18% e 16% rispetto a quelli di Carrefour (vedi tabella 4).

A livello locale,  Parma è la città in cui scegliendo il punto vendita meno caro, è possibile risparmiare di più in assoluto (il 19%). Al contrario, le città in cui c’è meno differenza tra un negozio e l’altro sono Teramo, Taranto e Potenza. Qui il massimo risparmio possibile oscilla tra il 2 e il 5%. Il  Centro-Sud risulta, in generale, l’area del Paese in cui ci sono meno variazioni di prezzo tra un supermercato e l’altro e spesso i punti vendita sono anche più cari in assoluto. Il supermercato più costoso dell’inchiesta è Sigma di Ravenna, seguito da una Coop di Venezia e un Sigma di Parma.

Nota metodologica: 
Le categorie di prodotti esaminati sono state 126 e comprendono: alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona oltre al cibo per animali. Sono stati presi in considerazione punti vendita presenti in almeno 5 regioni e, per ogni insegna, la rilevazione ha interessato almeno 9 strutture. I discount sono stati selezionati in base alla presenza su tutto il territorio nazionale. L’indice 100 indica la catena più conveniente. Se l’indice è 110 significa che i prezzi sono del 10% più cari rispetto all’insegna più economica.

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