Una domenica tra amici e Timorasso in Clayver.

Aprire un’enoteca mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti, quelli di mio marito Alessio e, con piacere, anche quello dei clienti nel mondo del vino.
Ci siamo appassionati a conoscere vini particolari, autoctoni e/o sconosciuti a tanta gente.
Qui voglio raccontare di una gita fuori porta, una giornata particolarmente felice, appagante e ormai passata….
Con il massacro filosserico abbiamo perso diverse tipologie di vitigni, alcuni sono caduti nell’oblio, in favore di varietà più produttive e facili, come addormentati, in attesa che qualcuno li riscoprisse.
Tra queste varietà a rischio estinzione c’è il Timorasso e tra questi “qualcuno” c’è Paolo Carlo Ghislandi, fondatore della Cascina I Carpini, che nel 1998 ha dato vita, con la famiglia, in Piemonte, sui Colli Tortonesi, al confine con il sud della Lombardia, tra l’ Emilia Romagna e la Liguria, ad una nuova realtà vinicola, condividendo la passione di alcuni vignaioli che, proprio in quegli anni, stavano riscoprendo questo vitigno.
Io sono milanese, come lui … quando mi aveva raccontato la sua storia, durante il raduno dei “Sovversivi del gusto” , di cui ho scritto precedentemente, ho pensato che fosse pazzo; adoro Milano, sono inquinata dalla sua frenesia, dal lavoro, dal perenne movimento …. Posso stare fuori città per un periodo limitato, poi subentra l’astinenza!!!
Decidere di andare a vivere lontano è per me impensabile!!!
Lui c’è riuscito: complimenti per il coraggio!!!
Da un anno mi invitava ad andarlo a trovare ma per un motivo mio o un altro suo, ho sempre rimandato. Poi ci parliamo un mercoledì, stesso invito e mi sento un verme perché non ho mai colto la palla al balzo, così sparo: “domenica sei a casa? Si? Allora aspettami!!!”
Quando mi presento alla sua porta, capisco il perché della sua scelta esistenziale, perché è di questo che si tratta:ESISTERE.
Dunque domenica mattina con mio marito siamo in partenza e parlando con Paolo Sacchetti, nuovo collega in questo fantastico gruppo di DiTestaediGola, mi chiede se sto andando alla Cascina I Carpini ed alla mia risposta affermativa, mette in corsa moglie e due amici e decide di raggiungerci in cantina!!!
Che giornata fantastica abbiamo passato e che bello trovarsi con gente che condivide i tuoi interessi con tanto entusiasmo: non ci eravamo mai visti e in 5 minuti avevamo già scaldato ambiente ed animi!!!
Facciamo il giro dell’azienda, partendo dalle vigne che si espandono davanti ed a fianco della casa.
La famiglia Ghislandi ha scelto con molta cura la zona dove piantarle, tra alpi da una parte e prealpi dall’altra, per sfruttare al massimo i venti ascensionali che spirano costantemente in questa giornata solare ma un po’ fresca. I boschi circondano il territorio proteggendo il prezioso tesoro, senza soffocarlo, facendo anche da sentinella e controllo sulla gemmatura o l’attacco di parassiti nocivi (sono piante scelte perché seguono il ciclo vegetativo della vigna anticipandone i sintomi patologici).
Tra il bosco e le viti più pregiate Paolo ha perimetrato tutto con due filari di Cabernet, che essendo amarognolo e speziato nonché tardivo tiene lontani gli animali del bosco, come i cinghiali, ghiotti dei germogli dell’uva dolce.
Il nostro ospite, racconta che ha voluto partecipare attivamente alla preservazione di un vitigno quasi estinto, quasi dimenticato …. e favoloso: il Timorasso. Secoli addietro si contendeva, insieme al Cortese il titolo del vitigno più coltivato per un consumo diretto.
Oggi, per la sua rarità ma soprattutto per la sua qualità è un vino pregiato per colore, profumo e sentore.
Tanto è dovuto all’esposizione delle vigne ma anche al fatto che sono situate tra il mare e le Alpi.
Tra questo e la falda acquifera che passa sotto di esse si è creato un microclima unico. La zona si è prestata per tanti anni anche alla coltivazione di erba medica, che continua ad esistere tra queste colline, arricchendo in maniera fantastica il terreno di medio impasto, fresco e ben drenato.
Il grappolo medio-grande è composto da grandi acini, con buccia spessa, pruinosa, verde giallastra.
Il vino, degustato in purezza, ha colore giallo paglierino intenso e brillante, il sapore richiama la mandorla in contrasto con la nocciola piemontese di quelle zone (un po’ dolce);la sua mineralità produce in bocca un gusto pieno, asciutto e fresco. La sua persistenza ti fa capire che sei al cospetto di un vino bianco in grado di reggere un buon invecchiamento.
Paolo, essendo per sua natura in perenne equilibrio fra sperimentazione empirica, analisi scientifica e molta alchimia , ne ha pensata un’altra delle sue ed io ho avuto il piacere di assaporare una chicca!!! Grazie alle intuizioni di un caro amico specialista di materiali ceramici con il pallino per il vino che ha creato un “anfora sferica” dal nome “Clayver” , avente una studiata percentuale di porosità ( per intenderci, un comportamento simile al rovere, al cemento ed all’acciaio) sta sperimentando per primo una inedita fermentazione e maturazione del vino e noi lo abbiamo assaggiato in anteprima.
A parità di annata il colore i profumi ed il gusto del Timorasso vinificato in Clayver, sono amplificati, nettamente più puliti e bilanciati, rispetto allo stesso vino in vasca di acciaio!!!!
Non mi prolungo su questo punto perché il prodotto non è ancora giunto al termine del suo ciclo e quindi ancora in fase di sperimentazione, inoltre sta al suo ideatore presentarlo nel modo adeguato (mi sento un po’ “la rana dalla bocca larga” a svelare i segreti di altri).
Nella scheda di questo vino alla voce abbinamenti-accostamenti troviamo: antipasti di verdure e pesce, primi piatti di crostacei, formaggi di media stagionatura e carni bianche impreziosite da erbe officinali … ma anche quei gnocchetti alle erbe mangiati in agriturismo a mezzogiorno ci stavano bene!!!
La nostra giornata iniziata alle 10 del mattino è finita a mezzanotte con me, Paolo e mio marito Alessio in cantina seduti sulle cassette in metallo portabottiglie con un bicchiere in mano a raccontarci le nostre vite passate, i nostri sogni futuri e le nostre speranze!!!
Nessuno di noi voleva che finisse questa splendida giornata ma è terminata.
Sapete quelle giornate dove senti che hai ancora tanto da dare ma le ore sono state “poche” e passate velocemente, no?!?
Comunque ho messo in macchina qualche bottiglia da portare in enoteca e non ho dubbi sulla soddisfazione mia e dei clienti!!!
Ho piacere di concludere con la presentazione che Paolo Carlo Ghislandi fa dei sui prodotti:
“Creiamo un vino sincero, dal colore pulito e brillante, ricco di profumi complessi e dal gusto onesto, immediato e persistente, che scatena sensazioni sopite ed emozioni profonde … che nasce ed evolve secondo i ritmi della natura, si affina in bottiglia e viene reso forte ed elegante dal tempo”

CASCINA “I CARPINI” SNC
S.P. 105, n° 1
POZZOL GROPPO (AL)
Tel. 0131/800117
di Isabella Monguzzi
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