“Untold”: la guida diversa sui vini DOP
Esiste ancora, per fortuna, qualcosa di “non detto” sul vino: questo è un così grande coacervo di fattori, diversità, caratteri distintivi, elementi storici, sociali, geografici ed economici, che la parola fine non verrà mai associata al suo racconto. E proprio Untold, non detto, si chiama la nuova guida pubblicata dal gruppo di Decanto, testata giornalistica online nata nel 2017 come strumento di narrazione del mondo del vino e delle sue infinite chiavi di lettura.
Untold è una guida differente
Lo è per un a priori metodologico: sono presenti solo i vini DOP (DOCG e DOC, le IGP/IGT entreranno, forse, dalla terza edizione) e, anzi, sono affidate a questa le elencazioni, come in una Carta dei Vini, per cui le bottiglie sono enumerate prima per tipo (spumanti, bianchi, rosati, rossi, dolci), poi per regione e infine, appunto, per la Denominazione di Origine.

Venerdì scorso all’Hotel Raito di Vietri sul Mare c’è stata la premiazione delle cantine in Untold 2025 con oltre 100 cantine arrivate da tutta Italia. Alla degustazione post premiazione ho assaggiato molti vini interessanti e alcuni notevolissimi; su tutti la Malvasia Istriana Collio Doc di Tenuta Stella, poderosa, intensa e lunghissima, e Guzzolini di Tenute Paese, Magliocco rosso coltivato sulle colline di Donnici Inferiore, in provincia di Cosenza, sorprendente per l’equilibrio, l’eleganza e l’intensità; ma l’occasione è stata anche di poter, poi, fare alcune domande sulla nuova guida.

«Perché un’altra guida?»
Esistendo in Italia 7 o 8 guide principali e almeno altrettante con diffusione minore, la domanda, ovvia, con cui iniziare è stata questa.
Ci ha risposto Luigi D’Acunto Direttore di Decanto: «Il nostro obiettivo, quello che ci ha portato a Untold, è aiutare il lettore-consumatore a scegliere cosa comprare. Da questa linea guida nasce il tipo di elencazione, l’inserimento in guida di vini sempre confrontabili, solo vini DOC/DOCG, con la precisa volontà di essere guida all’acquisto e non guida/elenco di valutazioni di vini che il lettore già conosce».
«Come funziona la valutazione, che comunque riportate?»
«I nostri degustatori, assaggiano ovviamente alla cieca e divisi in panel geografici: le valutazioni vertono su:
- Attrattività, cioè la capacità del vino di far desiderare l’assaggio, sia grazie all’aspetto visivo sia, soprattutto, per il coinvolgimento olfattivo;
- Eleganza oppure Carattere, ovvero la capacità del vino di colpire per la sua finezza gusto-olfattiva, o al contrario, per la sua personalità;
- Godibilità, la dote del vino di continuare a stimolare ed invogliare al consumo dopo aver assaggiato il primo calice;
- Tipicità, cioè la sua riconoscibilità per caratteristiche legate a vitigno, o territorio, o denominazione e cru;
- Coerenza, nel senso di saper dare continuità in fase di assaggio alle promesse fatte nei momenti precedenti la degustazione».
«Quali sono i riconoscimenti che assegnate?»
«Tre Cavatappi è il massimo riconoscimento, assegnato ai vini che si saranno maggiormente distinti nel confronto alla cieca tramite i criteri di valutazione detti prima. Poi esistono premi speciali per ogni terroir, come quello per il miglior rapporto qualità-prezzo, o il miglior vino da evoluzione, il più gastronomico, il più originale, quello più tipico e infine l’etichetta più bella».

«Ci sono anche premi per le cantine?»
«Per ciascuna Regione indichiamo la Migliore Cantina, la Migliore Cantina Emergente, la Migliore Cantina a conduzione familiare e infine la Migliore Cantina da Visitare».
«L’enoturismo ha un ruolo speciale in Untold?»
«Certo, la nostra sfida è promuovere il vino made in Italy nel mondo attraverso uno storytelling digitale innovativo, nel rispetto dei valori della tradizione da noi condivisi ed amati: l’enoturismo è un fattore importantissimo in questo senso e dunque la guida propone, nella sezione On Tour, 75 percorsi enoturistici alla scoperta di 450 cantine da visitare in giro per l’Italia, esperienza che si completa interattivamente all’interno dell’Applicazione Untold».
Come Bertold Brecht “Sempre pronto a una nuova idea e ad un antico vino”: di cose da dire ne rimarranno, ma Untold e i suoi cavatappi è un’idea intelligente.


