Vis à vis con Elisa Venturi
Elisa, classe ‘73, di Pesaro, è un’ottica di professione e una foodblogger per passione.
Inizia a cucinare sin da bambina insieme alla nonna, diventando ogni giorno più brava.
La cucina da lì in poi l’ha sempre accompagnata.
L’idea di registrare le sue ricette nasce durante il lockdown, insieme al marito.
Si crea una community molto affezionata che oltre alle sue ricette, apprezza la sua leggerezza ed ironia con cui racconta aneddoti divertenti.
Può presentarsi al pubblico di “Testa e di Gola”?
“Buonasera a tutti, sono Elisa di “cuore cucine e chiacchiere”. La mia passione è la cucina, mentre mio marito è un videomaker. Abbiamo unito le nostre passioni e, da quattro anni, abbiamo creato il profilo “Elisa cuore”. Cuore perché ci metto il cuore in tutto ciò che faccio, cucina come filo conduttore, e chiacchiere perché amo chiacchierare”.

Come nasce la sua passione per la cucina?
“La mia passione per la cucina è nata quando ero piccola, grazie a mia nonna che viveva con noi. Lei credeva che le donne dovessero saper tirare la sfoglia, quindi mi metteva su un banchetto per farmi arrivare al tavolo. La cucina è diventata il nostro legame speciale, e oggi devo tutto a lei”.
C’è un ricordo particolare che porta sempre con lei di sua nonna, quando cucina?
“Il nostro rapporto era meraviglioso. Mi ha insegnato l’accoglienza, dicendo che se c’è un piatto per cinque, si può mangiare anche in otto. Casa nostra era sempre aperta, e questo è qualcosa che ho mantenuto. Anche oggi, con i miei tre figli, la nostra casa è un punto di ritrovo per amici e famiglia.
Come sono cambiati i tuoi pranzi natalizi rispetto a quelli di tua nonna?
“Le quantità! Mia nonna cucinava in abbondanza e spesso avanzava tutto fino a Pasqua. Io, invece, calcolo tutto matematicamente. Cerco di avere solo un minimo di avanzi, che poi trasformo in nuovi piatti. Ad esempio, con il panettone avanzato faccio cheesecake o tartufini”.
Come riesce a bilanciare la tradizione culinaria italiana con piatti internazionali?
“Parto sempre dalla cucina tradizionale, grazie agli insegnamenti di mia nonna. Tuttavia, mi piace sperimentare con piatti etnici e spezie. Quando viaggio, cerco sempre di imparare nuove ricette da riproporre a casa.
Qual è il segreto per una sfoglia perfetta?
“L’esercizio. Bisogna farla spesso per migliorare. È fondamentale avere un mattarello lungo e un’asse di legno. Ricordo che, la prima volta, mia suocera mi diede un piccolo mattarello da 20 cm, e io pensai: “Con questo fai al massimo una piadina!””
Qual è il piatto che racconta meglio il territorio in cui vive?
“I passatelli. Credo siano il piatto più rappresentativo di Pesaro. Quando faccio cooking class, propongo sempre i passatelli, perché sorprendono sempre chi li prova per la prima volta”.
Com’è rapportarsi con chef come Cracco e Barbieri?
“Non mi faccio intimorire. Mi relaziono con tutti nello stesso modo, essendo sempre me stessa. Ho studiato, quindi non ho paura di fare errori. Ho avuto anche modo di dire a Cracco: “Sta schiaffando, spero!””
Qual è stato il momento in cui ha capito che il suo blog aveva un impatto significativo?
“Fin dall’inizio ho percepito una bellissima energia. Non è tanto la cucina a fare la differenza, ma la mia autenticità. Mi diverto e credo che questo arrivi alle persone.
Pensa che l’intelligenza artificiale possa essere utile in cucina?
“Non saprei, non sono molto tecnologica. Per me, l’ingrediente segreto rimane la passione e l’amore che si mette nei piatti”.
Quale pensa possa essere la tendenza culinaria di quest’anno?
“Non seguo molto i trend. Preferisco fare ciò che mi piace, senza tatticismi. È importante essere coerenti con se stessi”.
Che progetti ha per il 2025?
“Il mio sogno è fare televisione e magari pubblicare un libro, ma non tanto per il libro in sé, quanto per andare in giro a fare presentazioni. Mi piacerebbe anche tornare a “Masterchef” come presentatrice, sarebbe il mio sogno”.
Qual è la sua ricetta del cuore?
“Il messicano. È il piatto che preparo quando ho ospiti e voglio creare un momento di condivisione e allegria. Mi piace mettere a tavola tutti insieme, ognuno si crea il proprio piatto, e questo lo trovo molto bello”.
Intervista realizzata da Anna Calì