Paris, facci la lasagna

food influencer

Fonti: Agrodolce, Dissapore, Foodaffairs.it, Vesuviolive.it

  • “Signo’ ma che e’ successo?”
  • Paris Hilton si e’ messa a fare la foodblogger.”
  • “Chi?”
  • “Paris Hilton, la miliardaria bionda che tiene sempre il cane sotto al braccio perchè tiene paura che se lo poggia a terra piglia fuoco.”
  • “Ah, ok.”

Signori, che non si dica che nel mondo del food ci si annoia.

Tutti food blogger con l’instagram degli altri

Da quando nel 1997 in America è nato Chowhound, il primo blog di cucina, nulla è stato più lo stesso: Il 2002 è l’anno di Gastropoda, il 2005 dell’ italianissimo Forno di Alberto Chinalli, seguito a ruota da Papero Giallo e Cavoletto di Bruxelles e potremmo stare qui fino a domani, l’elenco è veramente infinito.

Un matrimonio, quello tra cibo e internet, benedetto dal fenomeno della condivisione sui social: basti pensare che nel momento in cui scrivo, l’hashtag  #food su Instagram conta appena appena 370 milioni di post, un numero spropositato che restituisce l’immagine di un esercito di cuochi della domenica alle prese sempre più spesso con brutte foto dei loro brutti piatti pensati male e realizzati peggio. 

Un esercito cui da qualche tempo si è unita la bionda ereditiera.

Stevem scarz direbbe mia nonna. 

Io che ne sono la lazzara promanazione completerei con quella parola che non si può dire, ma sono certa che tanto l’avete capita tutti.

Avevamo davvero bisogno che finanche Paris Hilton si misurasse coi sughi pronti su banchi di cucina in puro marmo italiano, rigorosamente intonsi? 

Francamente no.

Soprattutto perchè il suo omaggio alla cucina italiana, espresso attraverso la preparazione di una LasaGNa (da leggersi rigorosamente col nesso GN disgiunto) urla vendetta fin dai primi frame.

Il video, che a questo punto avrete certamente già visto, è per stomaci forti: ma se riuscite a superare la presenza del cane che si aggira tra i fornelli e i bei capelli d’oro /che sei partita e chi lo sa se torni/ belli capelli che mi tradivano tutti i giorni, siete decisamente a buon punto.

lasagna

Tutta colpa delle nonne

Allora andiamo avanti.

Guardiamolo con la testa questo video, prima che con indignatissimi occhi: cosa ci racconta esattamente?

Ci restituisce la percezione di una cucina italiana lontana anni luce dal vero, una cucina che si compone per assemblaggio di ingredienti mediocri, pre-lavorati, sughi pronti, pasticci inconsolabili su cui neanche anni e anni di globalizzazione sono riusciti a portare un po’ di chiarezza.

Enjoy Hawaiian pizza

Ma perchè?

Perchè parafrasando il famelico Ugolino, più della globalizzazione pote’ la memoria.

Per chiunque di noi il cibo ha un proustiano valore evocativo, ci riporta a quell’Arcadia gastronomica fatta di nonne, ingredienti segreti, cucina povera, merende, cene improvvisate, ricette inesistenti che diventavano, loro malgrado, cassazione.

La cucina italiana in America (e da lì nel resto del mondo che si sa, sono i vincitori a scrivere la storia) è racconto, ricordo, aneddoto.

lilly e il vagabondo

Dai tristemente famosi Fettuccini Alfredo alla Chicken Parmigiana passando per le polpette con gli spaghetti tanto care a Martin Scorsese e prima ancora a Lilli e al Vagabondo tutto è al centro di un big misunderstanding, un telefono senza fili universale che unisce i continenti con fiumi di Marinara Souce.

E non c’è ricettario che tenga, ne’ chef stellato che squarci il velo degli equivoci, non c’e’ manuale che indirizzi, scuola che formi, presidio che tuteli.

Niente. La cucina è storytelling, l’ananas sulla pizza ce lo dobbiamo tenere.

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Senti una cosa, Paris

Però, Paris, senti una cosa.

Io ti voglio bene, voglio bene anche al tuo cane, e perfino alla tua mamma con cui facevi la lasaGNa da bambina, però. 

Però i guantini da easyrider in cucina, potrei sbagliarmi ma non sono indicatissimi, le pettole non le puoi sventolare come se ti stessi asciugando la french manicure, e ok, siamo d’accordo, 11 e’ un numero bellissimo, ma la numerologia non giustifica ancora le macinate di pepe da mettere in un impasto.

E per finire, Paris, chitebbiv, la mozzarella. La mozzarella già grattugiata non esiste.

1 thoughts on “Paris, facci la lasagna

  1. Stefania Milani ha detto:

    Prima ho letto ciò che hai scritto poi, ho visto il video….non tutto però….sono passata sopra alla grattugiata della mozzarella, alla ricotta mescolata con le uova, alla carne nel tegame sul fornello, girata con una paletta da cucina e senza soffritto ma, quando ha messo il sale, non ho retto….ho detto basta…Poi, i guanti, il cane in collo e senza lavarsi le mani…ma da dove è uscita costei? ahaahahaha

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