LA DIECI POMODORI DI GIORGIO SABBATINI
CAMPIONE DEL MONDO 2017
Al Palacassa di Parma, durante un affollato mercoledì di maggio, è stato eletto Campione del Mondo della Pizza 2017 Giorgio Sabbatini, primo dei settecentoventinove pizzaioli in gara.
Si è aggiudicato il premio nella categoria “pizza classica”, ma metà dei giornali su Internet hanno subito titolato “la pizza più buona del mondo? a Milano”, celebrando la cattiva abitudine dell’informazione parziale che è il male più diffuso dei social network.
Pur non essendo una napoletana – nella categoria “Napoletana STG” ha vinto Biagio Mansi, salernitano, anche se nessuno lo ha detto – siamo andati a provarla, spinti dalla curiosità.
D’altronde, come resistere ad una rivisitazione della Margherita con ben dieci varietà di pomodoro?
San Marzano, ciliegino Igp, pomodorino del Piennolo, datterino, pomodorino di Pachino, Piccadilly, ramato, marinda, perino e l’immancabile pomodoro giallo.
La pizza è fragrante, croccante e molto profumata. Acidità e dolcezza sono saggiamente equilibrate, anche se neanche il protagonista del celebre romanzo di Süskind riuscirebbe a distinguere concretamente ogni singola essenza.
Sabbatini è il Responsabile Ricerca e Innovazione per il progetto Pizza di “Love IT”, un bellissimo ristorante alle spalle della Torre Velasca di Milano. L’impasto è molto leggero – e, a quanto pare, digeribile – “grazie al processo di fermentazione in tre fasi e all’utilizzo di farina integrale a tutto corpo”, rivela il maestro pizzaiolo, che con questa vittoria ha bissato il titolo già conquistato nel 2012.
A noi è sembrata un’ottima pizza, di quelle che un appassionato della napoletana non mangerebbe mai, ma la gastronomia è un viaggio e ogni viaggio è un arricchimento.
Come diceva Pessoa, “desidero partire verso un luogo che possegga la virtù di non essere questo”.