“I dolci del cuore” la presentazione a Napoli del nuovo libro di Sal De Riso

 

“I dolci del cuore” la presentazione a Napoli del nuovo libro di Sal De Riso

Un morbido pan di Spagna e al suo interno una crema delicata e soffice composta da: ricotta, panna e pere rigorosamente quelle pennate di Agerola, stiamo parlando della “Ricotta e Pera”.

Il must della pasticceria di De Riso e, se dovessi fare un paragone e accostare la sua figura a un dolce vi direi proprio che Sal somiglia alla sua ricotta e pera.

Morbido sia dentro che fuori.

Una persona che è partita da zero e ora sta scalando le vette del successo, grazie al suo essere umile e umano con tutti.

Di morbidezza, dolcezza  e non solo, si è discusso ieri presso il Renaissance Hotel Mediterraneo a Napoli dove ha presentato il suo ultimo lavoro editoriale dal titolo: “I dolci del cuore” e non poteva scegliere un titolo diverso poiché è di cuore e d’amore che si parla e si è parlato.

Il bisogno di stare a contatto con la farina, lo zucchero e di mettere le mani in pasta è nato nel preciso momento in cui vedeva la sua mamma mettersi all’opera per impastare un dolce ed è così che ha iniziato e non ha più smesso.

Il libro si divide in sei sezioni. 

Ognuna dedicata a un momento particolare della sua vita o a un ricordo ben specifico.

Com’è giusto che sia la prima parte è dedicata alle basi della pasticceria, un modo non soltanto per farci entrare nel suo mondo ma anche per dare la possibilità a chi si sta avvicinando a questa scienza, tale pasticceria di potersi mettere alla prova e a cimentare: la pasta frolla, la pasta bignè, i savoiardi, tutti i tipi di pan di spagna e non solo.

Nella seconda sezione, invece, troviamo, forse la parte a cui Sal tiene di più: i dolci dei ricordi. Perché a tutti noi capita mediante un profumo, un alimento, un odore di sentire vicino a noi la persona che non c’è più e ci fa ricordare, per l’appunto, il tempo passato e che purtroppo non potrà più esser recuperato ma che potrà e dovrà continuare a vivere proprio grazie alle ricette che essi ci hanno lasciato.

Ed è in questa seconda catalogazione che il Maestro De Riso ci propone le ricette della sua famiglia come per esempio: la torta al cioccolato di mia madre, ciambelle di patate profumate alla cannella, melanzane al cioccolato e la torta della nonna. 

Parlando di ricordi, De Riso afferma che: “In tutte le case napoletane la tradizione è sacra e mia madre non perdeva occasione per ogni ricorrenza a fare un dolce. Come per esempio: le zeppole a San Giuseppe, le melanzane al cioccolato che si mangiano il 15 agosto. E io continuo a mantenere salda questa tradizione”.

La lettura del libro prosegue poi con la sezione dedicata ai cavalli di battagliala delizia al limone, soufflé stregato e dolce d’Amalfi

Ancora, ci sono le trasformazioni quei dolci standard e tipici della pasticceria italiana che De Riso ha voluto trasformare facendo diventare così: la foresta nera in quella bianca, il babamisù ma anche il classico tiramisù rivisitato e trasformato in tiramisù al limone Costa D’Amalfi I.G.P.

Poi abbiamo le sezioni dedicate ai profumi di casa e alle ultime creazioni. 

Nella prima parte troveremo le ricette come la caprese, la pastiera napoletana e torta noci di Sorrento.

Nell’ultima parte, invece, abbiamo le “new entry” in casa De Riso come: Passione esotica, ti regalerò una rosa e fiore di visciole.

A condurre la serata il giornalista Peppe Iannicelli che è riuscito a trasportare tutto il pubblico presente ed è riuscito a far venire fuori  quel lato dolce di De Riso.

Grazie a questa splendida conduzione e al modo in cui il Maestro ha risposto alle domande è stato possibile immergersi nella narrazione e nel racconto e se il tutto il pubblico avesse chiuso gli occhi per un istante avrebbe potuto avvertire e percepire quel profumo di dolce.

È riuscito anche a spiegare nel dettaglio l’utilizzo dei macchinari, la chimica, come si struttura un dolce e lo studio che c’è alle spalle, ma anche l’utilizzo della tecnologia e di quanto essa possa rivelarsi utile.

Inoltre, punta molto l’attenzione sul tempo che è fondamentale nella pasticceria perché non bisogna mai correre e soprattutto non bisogna andare mai di fretta, altrimenti i dolci non riescono.

 

Ma trovandoci di fronte a un Maestro come Sal la prima cosa che ci è venuta in mente è stata chiedergli: “Come nasce l’ispirazione dei suoi dolci?”. 

“L’ispirazione viene maggiormente quando sono in viaggio. Visito molte città anche estere e nel momento esatto in cui ho l’ispirazione giusta prendo carta e penna, disegno sul foglio la torta nel dettaglio, aggiungendo quante più descrizioni possibili e poi torno nel laboratorio, mi metto al lavoro e subito con la mia squadra procediamo all’assaggio. Sono molto critico e mi piace ricevere le critiche sia positive che negative”.

Ma dietro a un grande uomo c’è sempre una grande donna.

E dietro a Sal c’è sua moglie, Anna che da 25 anni condividono questo lavoro e questa passione.

Un momento di tenerezza e di profondo amore si è avuto quando Sal per l’appunto ha parlato del rapporto con sua moglie e ha raccontato al pubblico il momento esatto in cui si sono conosciuti e di come la loro vita sia cambiata.

Una donna che l’appoggia in tutto ciò che lui fa, ma non solo, Sal ci racconta anche che sua moglie è molto critica nei suoi confronti e che lui apprezza particolarmente questo suo lato.

Da questa unione sono nati due figli: Anastasia e Antonio. 

Ma non solo la nascita di una famiglia, il Maestro De Riso ha colto subito l’occasione creando così delle torte dedicate prettamente a loro.

Annarella per la moglie, Anastasia per la figlia e Tortantò per il figlio.

Insomma, un vero e proprio inno all’amore e al voler credere ancora nei valori di una volta.

Anna ora ha anche aperto un bistrot/ristorante che si trova proprio vicino al negozio di dolci a Minori.

Non soltanto Anna nella vita di Sal, ma anche un’altra donna: Antonella Clerici, autrice della prefazione del libro e che grazie alla presenza costante di De Riso nelle sue trasmissioni da anni ormai hanno formato un sodalizio forte.

Dopo la presentazione c’è stato un piccolo buffet.

Infatti, il maestro ha onorato tutti i presenti delle sue creazioni.

Tutto curato nei minimi particolari e con la giusta attenzione, anche in questo caso il Maestro si è dimostrato di tener particolarmente al tal punto che si è avvicinato a tutti gli ospiti in sala chiedendo cosa stessero mangiando e dando spiegazioni.

Io ho potuto assaggiare: Asia, composta da un pan di spagna alle nocciole, un ripieno croccante alle nocciole con bavarese sempre al gusto nocciola, mousse al cioccolato al latte, glassa al cioccolato al latte e infine decorata con nocciole intere tostate e foglie d’oro.

Ancora il babamisù composto da un babà mignon, una bagna al caffè, ganache al cioccolato fondente al caffè, crema al mascarpone e decorato con cacao amaro in polvere e fettine sottili di babà.

E, infine, non potevo non assaggiare: Dolce D’Amalfi, dedicato alla sua terra.

Un assaggio veramente paradisiaco!!

 

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