Masseria della Madonna a Pineto: dove mare e campagna si abbracciano

masseria della madonna

Siamo a Pineto, Teramo, a pochi passi dalla Torre del Cerrano, nella Masseria della Madonna, una tenuta di 40 ettari gestita da Francesco Marcacci e sua moglie Lissette Marsicobetre, entrambi di origini venezuelane ma con forti legami abruzzesi per lui e laziali per lei.

La Masseria è un luogo di contrasti, dove l’odore del mare si mescola con quello della campagna, e i suoni della strada competono con il canto delle cicale in estate. È soprattutto un posto di pace e di connessione con la natura, dove è possibile scoprire i legami tra questa e le intuizioni umane.

L’azienda produce olio, passata di pomodoro, pasta, miele e marmellata, concentrandosi sulla qualità e l’uso di prodotti certificati. Il marchio “Cerranello” è legato alla storia del territorio, risalendo agli anni ’50 quando veniva utilizzato per la produzione di vino.

“Inizialmente il primo lotto acquistato era di 26 ettari, appartenente alla famiglia Parete. Poi, nel 2019, abbiamo ampliato, fino ad arrivare agli attuali 40 ettari, inclusi tra il comune di Pineto e quello di Silvi”, ha spiegato Marcacci. “Organizziamo eventi in masseria e abbiamo cinque posti letto. Chi pernotta può anche mangiare qui, utilizzando autonomamente la cucina della casetta che mettiamo a disposizione, e visitare l’intera proprietà.  Solitamente diamo una mappa, in cui sono indicati i vari punti da scoprire. Dando un’occhiata alle vecchie mappe catastali è possibile notare il nome Masseria Della Madonna, che in realtà si riferiva al rudere, ancora presente sulla collina”.

La Masseria è quindi un luogo didattico dove vengono organizzati eventi e visite guidate, e dove si lavora per la salvaguardia di specie in via di estinzione, come la gallina nera di Atri. La conservazione delle api è particolarmente significativa, con oltre 800.000 di questi insetti presenti. La Masseria collabora con un esperto apicoltore per monitorare e promuovere la salute delle api, riconoscendo il loro ruolo cruciale nella salute dell’ecosistema.

“Abbiamo più di 800mila api. Con la preziosa collaborazione dell’apicoltore Agostino D’Agostino, che sta verificando lo stato di salute di questi preziosi insetti, stiamo creando un contenuto tecnico scientifico per spiegare perché abbiamo un’ottima produzione di miele. Per la precisione, abbiamo recuperato il corridoio naturalistico, apprezzato molto dalle api, che sono una sorta di termometro della salute di un territorio. Siamo dunque sulla strada giusta”, ha riferito Marcacci.

La tenuta ospita anche cavalli, pony, asini, pavoni, papere, capre, conigli e un pastore abruzzese. È un luogo molto popolare tra le scuole che organizzano gite educative per i loro studenti, consentendo loro di sperimentare la bellezza della natura.

di Sara Del Vecchio

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