I giovedì di QB: Conosci lo sfincione? Leggi qui, te lo racconta qubì!

Sfincione, ricetta siciliana alta e soffice, pietanza irrinunciabile nel corso delle festività.

Qualcuno lo definisce una specie “pizza”, ma l’impasto è diverso, alto, soffice e spugnoso.

Il condimento? Pomodoro, acciughe, origano, pangrattato e caciocavallo ragusano. È inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Lo sfincione lo si mangia tutto l’anno, a cominciare dalla Festa dell’Immacolata, è una vera e propria istituzione.

Perché si chiama così il morbido Sfincione?

Lo Sfincione si chiama così proprio perché è morbido, il nome deriva dal latino spongia, a sua volta dal greco spòngos, cioè “spugna”; secondo altri deriverebbe dal nome arabo di una dolce frittella al miele. Anche per questo piatto ci si imbatte nelle suore come nel caso di molti altri dolci e piatti del centro sud d’Italia.

Si dice che a inventarlo furono alcune suore del monastero di San Vito a Palermo per creare un piatto diverso dal solito pane di tutti i giorni. Affermano però gli storici che lo Sfincione di San Vito era molto diverso da quello attuale (e senza pomodoro).

Chistu è sfinciuni. Fattu ra bella vieru. Chi ciavuru. Uora ‘u sfuinnavu. Uora ‘u sfuinnavu.
Questo è sfincione. Fatto davvero bene. Che profumo. L’ho sfornato proprio ora.

sfincione

C’è lo sfincione palermitano da carretti di street food e da panificio o rosticceria e poi c’è lo Sfincione Bianco di Bagheria, privo di pomodoro, ma con tuma (formaggio siciliano da latte crudo di pecora tagliato a fette) e ricotta.

Con una lunga bellissima storia che vi racconteremo in un altro appuntamento di #parolegolose.

Lo sfincione è un antipasto perfetto: si taglia a tocchetti e si spizzulia, cioè si “spizzica”.

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