Per chi non lo sapesse, Bagheria è un comune a pochi chilometri da Palermo e questo ha forse alimentato la rivalità tra queste 2 specialità gastronomiche. Negli ultimi anni, comunque, questi dissapori sembrano essersi appianati e le 2 varianti coesistono in tutta la loro tracotante bontà!
Miscelare le farine con il miele, sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. Iniziare ad impastare aggiungendo acqua ed olio poco per volta, per circa 5 minuti. Unire il sale e lavorare per altri 3,4 minuti. Spostare l’impasto in una ciotola ben unta, coprire con pellicola e far lievitare almeno 3,4 ore.
Per il condimento:
2 cipolle bianche affettate finemente
150g tuma a fette sottili
150g ricotta di pecora a fettine
Acciughe sott’olio
Caciocavallo grattugiato
150g Pane grattugiato
Sale, pepe, olio eco, origano
Mettiamo le cipolle affettate in un tegame con un pizzico di sale, due acciughe sott’olio, poca acqua, copriamo e facciamo stufare a fuoco dolcissimo per almeno tre quarti d’ora.
Scoliamo le cipolle e mettiamole da parte. Nel liquido residuo iniziamo a tostare il pangrattato, quando sarà ben dorato sistemiamo di sale, pepe, origano ed uniamo una manciata di caciocavallo grattugiato.
Stendiamo l’impasto in una teglia ben unta, avendo cura di non sgonfiarlo maneggiandolo eccessivamente. Disporre le acciughe sgocciolate e spezzettate su tutta la superficie, quindi la tuma a fette, la ricotta, la cipolla stufata ed infine il pangrattato aromatizzato.
Uniamo un’altra manciata di origano ed un filo d’olio.
Va in forno a 220° per 25-30 minuti.