Ricetta con capuliato

capuliato

     Tutti noi conosciamo i pomodori essiccati ed in Sicilia sopra tutto, ma anche in diverse altre regioni del sud Italia, si usa ancora essiccarli al caldo sole di agosto per poi conservarli, una volta pronti, o asciutti e senza aggiunta di nulla altro che un po’ di sale grosso, oppure sotto olio con aggiunta di spicchi di aglio, foglie di basilico, origano e peperoncino.

     In genere si usano entrambi i metodi di conservazione ed è quindi normale trovare, nelle dispense casalinghe o nelle trattorie preferite dai camionisti, entrambe le soluzioni.

Durante l’inverno si possono gustare su una bella fetta di pane appena sfornato, oppure in abbinamento con carni di maiale o aggiunti ad insalate miste.

Capuliato, basilico e pinoli

Capuliato, basilico e pinoli

     Il pomodoro essiccato può anche essere tritato finemente e questa semplice operazione lo trasforma in “capuliato”, una sorta di crema grossolana e grumosa (a seconda della trita) di un bel colore rosso acceso, che può essere nuovamente conservata in vasetti di vetro.

Con il capuliato si possono condire gli spaghetti secondo una delle più antiche e tradizionali ricette.

     I pomodori essiccati sono quindi la base di questa ricetta semplicissima ma molto appetitosa.

     Le differenze consistono solo nella preparazione iniziale dei pomodori essiccati dal momento che alcuni preferiscono conservarli senza alcuna aggiunta di olio o di altri ingredienti, mentre altri li immergono nella marinatura che ho descritto prima.

     Una volta tritati i pomodori per avere il capuliato, si versa quest’ultimo in una padella ben calda e lo si fa saltare per pochissimi minuti al fine di evitare che si secchi eccessivamente e che perda gran parte della polpa. Una ulteriore aggiunta di foglie di basilico e di pinoli a fine cottura, aggiustando di sale, esalterebbe al massimo gli ingredienti.

     Se doveste usare il pomodoro essiccato e conservato senza olio, mettetene una generosa dose in padella prima di far soffriggere velocemente il composto.

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Mentre aspettate che gli spaghetti si cuociano, fate tostare della mollica di pane raffermo in una padella antiaderente, senza alcuna aggiunta di olio.

     Usate preferibilmente del pane duro e secco che grattugerete voi stessi in modo da avere un prodotto non uniforme che dona croccantezza al piatto.

     Se non volete o non avete il pane duro, usate pure la mollica già grattugiata che trovate facilmente in ogni negozio di alimentari o supermercato. L’importante è che alla fine la mollica sia tostata e presenti un bel colore biondo scuro (il colore del miele). Volendo aromatizzare la mollica, la potreste tostare insieme ad una foglia di alloro.

Quando gli spaghetti sono cotti ben al dente, scolateli dentro la padella del capuliato, versateci sopra la mollica tostata, aggiungete i pinoli (se volete), spolverate con una abbondante dose di pecorino e spadellate aggiungendo a filo un po’ di acqua di cottura della pasta.

Buon appetito.