Il libro della settimana: “Sfogliatelle e delitti” di Fabio Delle Donne
- anna cali
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Il libro della settimana: “Sfogliatelle e delitti” di Fabio Delle Donne
Il libro della settimana: “Sfogliatelle e delitti” di Fabio Delle Donne
All’interno del libro presenti tante ricette della tradizione napoletana, tra queste troviamo anche: il danubio
Per la maggior parte delle persone la parola danubio evoca solo il famoso fiume che scorre per mezza Europa, dal cuore della Germania fino al Mar Nero, ma per i napoletani il termine ha il suono di un rustico morbido e saporito, richiamando alla mente succulenti ricordi.
Fu il pasticcere Giovanni Scaturchio, già famoso a Napoli per le sfogliatelle, la pastiera, gli struffoli, a inventare questa brioche, prima in versione dolce e successivamente in quella salata.
Giovanni era emigrato da un piccolo paese calabrese, a pochi chilometri da Vibo Valentia, insieme alla sorella Rosa, abile pasticciera, e al fratello maggiore Pasquale; dopo aver combattuto nella Grande Guerra, nel 1920 aprì i battenti della sua pasticceria, in pieno centro storico, in piazza San Domenico maggiore, dove condusse anche ricette della sua terra natia, come i natalizi susamielli.
Dalla guerra però porto con sé anche una moglie straniera, Katharina Persolija, di Salisburgo, e numerose ricette tipiche della boemia. Torte Sacher, strudel, krapfen invasero le vetrine della piccola bottega e conquistarono il palato dei napoletani.
Insieme a tali prelibatezze fu importata la ricetta del “buchteln”, un dolce composto da tante palline unite insieme, ripiene di marmellata di prugne e albicocche. Il dolce fu ben accolto ma il suo nome, troppo complicato da pronunciare, fu italianizzato in brioscine del Danubio e poi semplicemente in danubio. Nel giro di poco tempo, vista la richiesta, fu ideata anche una versione salata del buchteln, con un ripieno di salumi e provola, quella che tutt’oggi si vende in tutta Napoli.
Con un po’ di creatività e fantasia possono essere apportate delle modifiche alla classica ricetta salata che prevede un ripieno di formaggio e salame o prosciutto cotto.
Ogni pallina potrà essere farcita a gusto personale; ad esempio con verdure grigliate o saltate in padella, con salsiccia e friarielli, con paté di olive o di pomodori secchi, con altri salumi come mortadella o speck o formaggi dal gusto più deciso.
LA RICETTA
Ingredienti:
500 gr. di farina manitoba
7 gr. di lievito di birra secco
1 uovo
220 ml. di latte
10 gr. di sale
30 gr. di zucchero
4 cucchiai di olio evo
Salumi e formaggi a piacere per la farcitura
1 uovo per spennellare la superficie
Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido.
Unire in una ciotola capiente la farina setacciata, lo zucchero, il sale, l’olio e l’uovo; aggiungere il lievito sciolto nel latte.
Impastare.
Formare una palla da porre a lievitare al caldo fino al raddoppio del volume.
Dopo la lievitazione dividere l’impasto in circa 20 pezzi; spianare dei dischi da farcire singolarmente e richiuderli formando delle palline. Disporre le palline in una teglia, leggermente distanziate tra loro, spennellare con l’uovo sbattuto e far lievitare un’altra ora.
Dopo tale tempo le palline si saranno gonfiate, formando un rustico unico. Infornare a 180 gradi per circa mezz’ora.